La penna degli Altri 06/03/2018 15:40

Due domande a cui rispondere nella scomparsa di Astori

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LA REPUBBLICA (G. BALDESARRO) - «Un atto dovuto, per fugare ogni dubbio residuo» . Il procuratore Antonio De Nicolo, come prevedibile, ha deciso di affidare l’incarico per l’esame autoptico sul corpo di Davide Astori. Ieri mattina, dal suo ufficio in via Lovaria, ha telefonato all’anatomopatologo Carlo Moreschi e al professore Gaetano Thiene, direttore del Centro di patologia vascolare di Padova, per convocarli in Procura. E stamattina alle 10 consegnerà loro «un quesito il più ampio possibile» . Tradotto significa che i due esperti dovranno rispondere a due domande in particolare. La prima: «Astori ha ingerito qualcosa che può aver provocato in maniera diretta o indiretta la sua morte?» . La seconda: «Il calciatore aveva una qualche patologia che poteva essere scoperta durante le visite e gli esami a cui anche in passato si era sottoposto?» . Se Moreschi e Thiene risponderanno negativamente a entrambi gli interrogativi della magistratura il caso sarà archiviato. Qualora così non fosse il passaggio successivo andrebbe nella direzione della ricerca di eventuali responsabilità. I due periti sono considerati due luminari del settore. Moreschi, tra l’altro, è il medico legale che già domenica mattina ha svolto la prima ispezione sommaria sul corpo del capitano della  trovato nella sua camera dell’hotel “Là di Moret”. L’autopsia avrà luogo nella giornata di oggi ed il suo esito sarà incrociato con la documentazione sanitaria del calciatore già chiesta dalla polizia giudiziaria alla società. I carabinieri riceveranno presto copia della “cartella” di Astori conservata negli uffici di Firenze. Si tratta di tutte le analisi e le visite svolte in casa viola dal 2015 a mercoledì scorso, quando si era sottoposto alle verifiche periodiche che interessano tutti i calciatori. Documenti che, oltre ad essere a disposizione dei periti finiranno anche nel fascicolo (a firma della pm Barbara Loffredo), aperto formalmente ieri. Un’inchiesta nella quale si ipotizza il reato di omicidio colposo, a carico di ignoti. Un atto obbligatorio e propedeutico all’autopsia. Una garanzia per la famiglia di Astori, individuata dalla Procura come parte lesa. In questo senso, se lo riterranno, i familiari potranno nominare un consulente di parte che potrà assistere all’esame autoptico. Per i risultati finali ci vorranno dai 60 ai 90 giorni, al termine dei quali la magistratura deciderà come procedere. Già nella serata di oggi, invece, sarà restituita la salma per i funerali. Ieri, dal procuratore De Nicolo è arrivata la conferma che Astori sarebbe morto per una crisi cardiaca fulminante: «Sembra che non abbia sofferto, è come se fosse morto nel sonno» . Tuttavia De Nicolo ha spiegato: «Il nostro dovere è comunque quello di accertare se la morte è arrivata per una tragica fatalità che nessuno al mondo poteva impedire - e allora il fascicolo verrà archiviato - o se c’era qualcuno che avrebbe dovuto percepire qualcosa. In quel caso dovremmo vedere chi e cosa».