La penna degli Altri 10/03/2018 14:42

Daniele, la difficile notte e quel primo gol illuminato da Davide

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Forse era scritto nel cielo perché proprio lì, nel cielo, è volato via anche un pezzo del suo cuore. Di certo non è casuale che il suo primo gol stagionale sia arrivato proprio ieri, sei giorni dopo la tragedia immensa della scomparsa di Astori. Perché lui, Daniele , di Davide era amico vero, profondo, sincero. Proprio come sincera e vera è stata la sua commozione anche all’inizio, guardando quelle immagini di Astori che passavano struggenti sui megaschermi dell’Olimpico. Lì il volto di è stato solcato da qualche lacrima che affondava le radici nel cuore, perché poi contro il dolore non c’è vittoria che tenga, non c’è gol che conti e non c’è gioia che guarisca le ferite. No, quel gol ieri non è stato casuale (l’ultimo di Daniele risaliva al 28 maggio scorso, Roma- 3-­2) e forse anche per questo Daniele non l’ha voluto festeggiare, perché era un filo lungo e sottile con quell’anima amica volata via troppo presto.  Non è stata una settimana facile per e del resto non poteva esserlo. [...] Alla fine ha dato la disponibilità a per giocare una gara che non poteva essere normale. Le partite così del resto le disegnano i campioni, quelli forti in campo e fuori. [...] Nonostante una caviglia, la sinistra, uscita malconcia dalla guerra agonistica di e nonostante un arrivato quasi subito che lo costringerà a saltare per la trasferta di Crotone. [...]

Poi è riuscito a sciogliersi e a giocare una partita importante per gestione della palla, recuperi (da applausi un tackle a campo aperto su Berenguer che ha infiammato l’Olimpico) e coperture difensive. Fino al gol, appunto, che non ha voluto festeggiare per rispetto. [...] «Felice per il suo gol, Daniele se lo meritava–racconta –. Anche giovedì si è alzato alle sei di mattina per partecipare al funerale di Davide. Ci teneva a giocare, è la prima cosa che mi ha detto. E sono contento sia andata così».

Che poi Astori sia rimasto nel cuore un po’ di tutti i compagni avuti nella Roma lo aveva dimostrato anche Kostas , dedicandogli simbolicamente il gol in ginocchio, con le dita rivolte al cielo. «Non era facile giocare questa partita, siamo tutti molto tristi per quello che è successo – dice il difensore greco –. Ma siamo professionisti, dobbiamo andare avanti. Astori era un ragazzo splendido, sempre col sorriso sulle labbra. Ci mancherà, il gol è tutto per lui». [...] Non solo , anche se poi Daniele è quello che ha sofferto di più. Il gol non cancella il dolore, ma aiuterà di certo un guerriero del cuore.

(Gasport)