La penna degli Altri 19/02/2018 14:19
Roma, lo schema vincente è il turnover
Per la prima volta, con la vittoria di sabato a Udine, la Roma ha raggiunto il terzo posto. (..) Il passaggio dal 4-3-3 al 4- 2-3-1 è stato importante a livello psicologico. L’allenatore ha dato alla squadra la dimostrazione di saper ascoltare e di mettere il bene comune al di sopra di qualsiasi cosa. Anche di convinzioni costruite con anni e anni di lavoro. Il 4- 2-3-1 ha portato a tre vittorie su tre partite – Hellas Verona, Benevento e Udinese – ma nemmeno questa deve diventare una dittatura. È semplicemente un’arma in più. Quello che fa davvero la differenza è invece la possibilità di attingere a piene mani nel turnover. Nel periodo migliore vigeva la «regola del cinque». Cinque erano infatti i cambi nella formazione iniziale di ogni partita. La squadra, in estate, era stata costruita in quell’ottica: avere 20 giocatori da poter ruotare per tenere sempre alto il ritmo di gioco. (..) Tutto ha funzionato fino a quando infortuni e flop di mercato non hanno accorciato la coperta. La Roma non ha mai usato Karsdorp, Moreno, Schick e Castan, ha avuto pochissimo da Defrel e Gonalons, ha visto accorciarsi le rotazioni quando Bruno Peres si è fatto fuori da solo con i suoi comportamenti. Dal 20 dicembre al 28 gennaio la Roma ha perso 4 partite, ne ha pareggiate 3 e non ne ha vinta nessuna tra campionato e Coppa Italia. A Udine ha giocato un centrocampo fresco - De Rossi, Pellegrini e Nainggolan erano squalificati contro il Benevento -, la Roma ha pressato alto e ha strappato i palloni dei due gol vicino alla porta avversaria. De Rossi è stato in campo in 10 delle 14 partite chiuse senza subire un gol: un recupero importante quanto l’esplosione di Cengiz Under. E contro lo Shakhtar? Dentro Strootman, Kolarov e Perotti riposati. È il turnover lo schema vincente.
(corsera)