La penna degli Altri 28/02/2018 13:36

Nainggolan: "Roma, scelta di vita"

Hellas Verona FC v AS Roma - Serie A

LEGGO (F.BALZANI) - Cosa può cambiare in un anno? Niente, oppure tutto. È il caso di che il 27 febbraio 2017 si godeva i titoloni dei giornali per la doppietta mostruosa all' a San Siro. Oggi, invece, il belga è uno dei più bersagliati per un rendimento crollato in campo e per i comportamenti fuori (vedi Capodanno). A Sport Voetbal Magazine, però, ribadisce il suo amore per Roma pur non intervenendo sul momento di crisi della squadra: «Sarei potuto andare al Chelsea, così come ad altre squadre. Ma a 28/29 anni andare da un'altra parte, con una nuova cultura, non mi va. Preferisco restare dove mi sento bene. Se la mia motivazione fossero stati i soldi, avrei cambiato il club diverse volte e il mio stipendio sarebbe salito. Io voglio vivere bene. Devi vivere bene ed essere felice di giocare dove sei. Qui ho entrambe le cose. Tutto è perfetto, la mia famiglia sta bene a Roma. Ci sono ristoranti molto buoni ed è bello fare shopping. Quando amici e parenti vengono puoi mandarli ovunque». Poi sul suo rapporto con : «Lui è ancora nello spogliatoio. Ho un ottimo rapporto con lui. Siamo simili. È uno che dice subito quello che pensa, come me. Quando sono arrivato qui il mio sguardo si è posato su di lui, era ancora Dio a Roma, ma penso di avergli subito fatto una buona impressione. Non si prende troppo sul serio, proprio come me. Puoi essere serio nella vita, ma non troppo». L'obiettivo di adesso è conquistare Martinez e la nazionale del Belgio, per giocare il primo Mondiale della carriera: «Penso che, sulla base dei miei risultati negli ultimi anni, merito di far parte della selezione. Mi metterei nei due centrocampisti centrali, nel 3-4-2-1. Questo è il mio ruolo migliore. Ma la cosa più importante è andare ai Mondiali. Ho perso l'ultima Coppa del Mondo. Sto bene con tutti, basta chiedere in giro. Non sono un piantagrane, non ho mai avuto problemi con un altro giocatore. Forse dovrei provare ad essere un po' meglio con l'allenatore della nazionale, anche se non ho mai avuto problemi con lui»