La penna degli Altri 02/02/2018 14:56

Malagò football club

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Giovanni Malagò ha nominato Roberto Fabbricini che a sua volta ha nominato lo stesso Malagò in una sorta di equilibrismo istituzionale, una specie di scioglilingua che i presidenti della serie A di sicuro non apprezzeranno.

Due commissari al prezzo di uno. La Giunta straordinaria del Coni ha scelto la squadra per riportare la vita sul pianeta calcio. Fabbricini, segretario generale di Palazzo H, in attesa di diventare presidente della Coni servizi il 12 marzo, dovrà guidare la Figc fuori dalla sabbie mobili in cui l’hanno trascinata il fallimento della Nazionale e due mesi di guerre intestine. Il suo primo provvedimento lo firmerà questa mattina e sarà scegliere Malagò, cioè il suo capo, commissario della Lega di Milano. Fabbricini non lavorerà da solo. Al suo fianco avrà due sub commissari: Alessandro Costacurta per la parte tecnica e l’avvocato Angelo Clarizia, ordinario di diritto amministrativo alla Sapienza di Roma, l’uomo per le riforme. La squadra sarà allargata al professor Massimo Proto che si occuperà di statuto e regolamenti e a Alberto De Nigro per la parte amministrativa. Perché il lavoro è ampio e profondo. Fabbricini ha già cominciato. Ieri è andato a cena con Costacurta per fronteggiare la prima emergenza: trovare un traghettatore (Gigi Di Biagio) per la panchina azzurra in vista delle due sfide con Argentina e Inghilterra, in programma a Manchester e Londra tra il 23 e il 27 marzo.

Ma è solo l’inizio di un lavoro lungo e accidentato. (...) Il piano è ampio e articolato: rimettere mano allo Statuto, studiare la riforma dei campionati, introdurre il semiprofessionismo in Lega Pro, creare le seconde squadre. La prima missione è placare gli animi dopo la lunga battaglia elettorale. (...) Intanto, forse non per caso, nella doppia squadra che dovrà guidare il rilancio ci sono due ex calciatori: Costacurta in Figc e a sorpresa Bernardo Corradi con Malagò in Lega.

Oggi il capo dello sport sarà in via Rosellini per parlare con il sub commissario Paolo Nicoletti e domani volerà in Corea per l’Olimpiade e tornerà soltanto alla fine dei Giochi: «Devo presenziare alle riunioni del Cio, ho impegni con gli sponsor, soprattutto me lo hanno chiesto gli atleti».

Di sicuro in Lega non sarà accolto a braccia aperte, ma non è preoccupato: «Con molti presidenti ho un rapporto di amicizia, con qualcuno addirittura di affetto. E poi voglio vedere chi, in questo clima, avrebbe qualcosa da eccepire». Magari Lotito che sta già studiando le carte. «Non ho pregiudizi e non mi aspetto mosse autolesionistiche». (...)

(corsera)