La penna degli Altri 08/02/2018 16:38
Capello: "Roma, attenta allo Shakhtar. Due mesi avrei detto che i giallorossi erano favoriti, ora..."
Parla Fabio Capello al quotidiano a tinte giallorosse. L'allenatore friulano è stato protagonista del 3° scudetto della storia della Roma, oggi invece è sulla panchina dello Jiangsu Suning, squadra che condivide la proprietà con l'Inter. Queste le parole di Capello che parte dagli ottavi di Champions League:
A cosa dovrà fare attenzione la squadra di Di Francesco?
A non lasciare campo agli ucraini. Se lo fai ti puniscono. Sono micidiali nelle ripartenze, hanno la velocità per arrivare in porta con due-tre passaggi. Se la Roma gli lascerà campo la sfida diventerà ancora più difficile.
Quando parla di talento, pensa soprattutto ai loro brasiliani?
Non solo. Anche se è chiaro che la colonia dei brasiliani che hanno rappresenta tecnicamente la parte migliore della loro rosa. Del resto loro sin dai tempi in cui c’era Lucescu allenatore, hanno una tradizione importante nel trovare brasiliani giovani, comprarli, farli crescere e poi rivenderli a prezzi altissimi. Basti pensare a giocatori come Douglas Costa, Fernandinho, Willian, Luiz Adriano.
E come le sono sembrati i brasiliani che hanno ora?
Devo dire che con noi hanno giocato soltanto la parte finale della partita, ma per Marlos, Fred, Taison e Bernard è stato un tempo sufficiente per far vedere che sono giocatori che possono fare la differenza.
Dopo averli visti, per lei la Roma rimane comunque favorita?
Se mi avesse fatto questa domanda un paio di mesi fa, avrei risposto di sì. Però la Roma, anche se ha vinto domenica scorsa contro il Verona, è un po’ di tempo che sta facendo fatica, soprattutto a fare gol. E questa è una cosa che non mi sarei mai aspettato. Ero convinto che i giallorossi quest’anno potessero essere in corsa per lo scudetto fino alla fine.
Che idea si è fatto sulle difficoltà che la Roma ha incontrato in questo ultimo periodo?
Da lontano è impossibile dare una risposta. Affidandoci ai soli numeri, il problema mi sembra quello dei gol. E se non segni o segni poco, è un po’ difficile vincere le partite.