La penna degli Altri 26/01/2018 15:49
Senza "memoria", solo una multa per le figurine di Anna Frank
IL GIORNALE (T. DAMASCELLI) - «Non sussistono i presupposti per infliggere la sanzione della disputa di due giornate a porte chiuse in quanto, in tal modo, verrebbe penalizzata la quasi totalità della tifoseria laziale per il becero comportamento di solo venti persone. Tale sanzione risulta essere estremamente penalizzante per la parte di tifoseria sana che, di fatto, sarebbe ostaggio dei comportamenti inqualificabili tenuti da pochissimi pseudo tifosi e potrebbe portare al compimento di ulteriori atti emulativi sempre da parte di pochi sprovveduti che potrebbero provare ulteriore soddisfazione nel constatare quanto il loro comportamento sia in grado di condizionare un'intera tifoseria. Pertanto il Collegio ritiene congrua l'irrogazione della sanzione dell'ammenda pari a 50.000 euro». Un buon precedente, dunque: non si può punire una tifoseria per le intemperanze di un manipolo di idioti. Per la proprietà transitiva lo stessa vale, varrà, dovrebbe valere per i cori razzisti e affini? Non credo. Anzi, porte chiuse e andare.
La Lazio è stata salvata, graziata, l'oscena coincidenza del verdetto con il giorno della memoria è uno scherzo del destino che non riguarda i togati e non cambia di una virgola il quadro generale della giustizia sportiva. Questa si allinea a una triste considerazione: chi non ha rispetto nel passato non può avere un futuro. Cesare Mastrocola è il presidente del Tribunale federale della federcalcio. Ha impiegato, insieme con i componenti del collegio, mesi tre per prendere una storica decisione: multare la Lazio di 50mila euro per gli adesivi di Anna Frank, con indosso la maglietta della Roma, che una squadraccia di quindici ultras aveva appiccicato alle sedioline dello stadio Olimpico, in curva Sud. Il fatto era avvenuto il ventidue ottobre scorso, i lavori, le riflessioni, il dibattito hanno comportato struggimenti, crisi psicologiche, tormenti laboriosi; non semplice la soluzione, la giustizia sportiva ha preso gli stessi tempi di quella ordinaria. E, alla fine, il giudice di cui sopra ha scelto il momento migliore, direi ideale, per annunciare il verdetto: la vigilia del giorno della memoria. La memoria? Chissenefrega, in federcalcio hanno altro cui pensare, non hanno un capo e tra i capetti ognuno bada a se stesso, compreso il Tribunale. Cinquantamila euro e basta, niente porte chiuse o curve vuote, così imparano gli hooligans de noantri, hanno fatto la loro impresa miserabile e continueranno a esibire negli stadi la loro ignoranza e povertà.