La penna degli Altri 08/01/2018 15:23

L'ira di Kolarov: discussione con alcuni compagni all'intervallo

Torino FC v AS Roma - Serie A

(..) A tutti quelli che hanno seguito davanti al televisore, di sicuro non sarà sfuggito, se non si erano già alzati dalla poltrona per andare a smadonnare da qualche altra parte, il monologo irato di Kolarov, al fischio finale del primo tempo, mentre si avviava verso lo spogliatoio. Con il labiale fin troppo facile da decifrare, pedala rivolto non si capiva bene nei confronti di chi. Non ce l'aveva con qualche giocatore dell'Atalanta. Piuttosto con i suoi compagni dopo un primo tempo non giocato da una Roma irriconoscibile. Lo sfogo del serbo è stato piuttosto colorito. Testimoni uditivi, hanno raccontato di un Kolarov che ce l'aveva con tutti, in particolare  e , io sto qui a farmi il culo, avete rotto, vaglielo a dire a quello che quando sbaglia neppure chiede scusa, queste, più o meno le parole con cui Kolarov ha spiegato, si fa per dire, a il suo pensiero, e dove quello era . Potrebbe essere un episodio di cui preoccuparsi in prospettiva futura, ma chi conosce Kolarov, garantisce che per lui è la normalità, fa sempre così, anche quando si vince. Solo che quando si torna a casa con i tre punti, il tutto viene esaltato come personalità, leadership, carisma, mentre ovviamente quando si perde le parole assumono contorni inevitabilmente e profondamente diversi. Parole che, nel secondo tempo, in campo sono volate anche tra  e  a causa di un passaggio sbagliato, i due non si sono capiti e il pallone è finito in fallo laterale. Parole che sono state sentite anche da  a bordo campo, con il tecnico che ha urlato basta, pensate a giocare invitando i due protagonisti a concentrarsi sul calcio giocato piuttosto che su un singolo episodio. (..)

Episodi che denotano come in questo momento la serenità del gruppo sia stata minata da una serie di risultati che hanno praticamente cancellato tutto quello che di buono si era fatto nei primi cinque mesi di lavoro con sulla panchina giallorossa. (..)

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(Il Romanista - P. Torri)