La penna degli Altri 19/01/2018 16:27
Ecco perché le parole di Pallotta hanno diviso
Leggendo qua e là nei vari social e nelle bacheche dei giornali online, è evidente come, a seguito delle parole di James Pallotta, si sia creata l’ennesima spaccatura tra tifosi della Roma. [...] Avendo ascoltato l’intervento originale, posso dire che nulla è stato mal interpretato del suo discorso che, probabilmente, è stato ingenuamente adattato al tipo di platea che aveva di fronte, visto il successivo chiarimento del giorno dopo. Un conto è parlare ai tifosi,un conto a degli incravattati economisti. La minoranza rumorosa, leggi chi frequenta lo stadio nel settore delle curve, ha invece duramente contestato, perché le parole in un battibaleno superano la Manica per giungere alla Capitale.[...] Tuttavia non si è tenuto conto del fatto, per non vivere certe esperienze in prima persona, che in Curva Sud sono ormai anni che non si commettono reati significativi, tali da giustificare arresti e processi. Nel momento in cui, quindi, un tifoso che va in curva e subisce tutte le vessazioni degli ultimi anni ascolta il suo Presidente dire “perché non li arrestate?”, giustamente si infuria [...]. La realtà è che la spaccatura, acuita dall'ultimo episodio, è tra due grandi categorie di tifosi: quelli che allo stadio vanno, e quelli che allo stadio non vanno. Chi va, si rende conto di alcune dinamiche, ovviamente più chi va in Curva che chi va in Tribuna, chi non va non può rendersene conto ed esprime le sue convinzioni in modo astratto, con parole in ipotesi corrette (“i violenti vanno cacciati dagli stadi”) ma che non si adattano alla situazione di fatto esistente a Roma, in cui le uniche “violazioni” possono riguardare uno striscione di sostegno a Daniele De Rossi non autorizzato, una multa per essere saliti su una ringhiera alta 50 centimetri o, al più, un fumogeno colorato di giallorosso. È quindi questa la chiave di lettura per comprendere l'ira di una parte della tifoseria. Un’altra affermazione non è andata giù, ed è quella relativa all’acquisto delle telecamere da parte della Roma perché quelle in dotazione al Ministero dell’Interno ed al Coni sarebbero non adeguate. Probabilmente ciòè stato detto per pavoneggiarsi con gli astanti o con l’intervistatore, visto che la circostanza non può essere vera, ed è questo che mi ha dato più fastidio. In primo luogo, dal 2007 in poi, le telecamere di sorveglianza dello stadio Olimpico sono assolutamente perfette e ad alta definizione, tant’è che è con queste che vengono costantemente multati i ragazzi e denunciati coloro che accendono i fumogeni. [...] Questa informazione non corretta, però, adira ancor di più chi in curva ci va, perché ovviamente pensa “non solo vuoi far arrestare chi cerca di animare la Curva, ma gli dai pure gli strumenti per farlo”. A me, invece, ha dato fastidio per un’altra circostanza: perché non è vera. E se non è vera questa, tante altre cose possono non essere vere. E sì, ci sarà pure qualche idiota, ma non è affatto detto che sia anche deficiente.
(Il Romanista - L. Contucci)