La penna degli Altri 28/12/2017 18:38

Ridatemi le barriere, quelle sane

curva sud derby

Vorrei tanto che tornassero le barriere. Quelle sane, necessarie, imprescindibili. Quelle, ad esempio, che da ragazzino ti impedivano di avere amicizie sbagliate. "Me dispiace, nun potemo gioca' insieme". Erano pochi, quelli là. Erano pochi perché nessuno li considerava. Nessuna amicizia, nessun confronto. [...] Noi il Bene, loro il Male. Vorrei che si alzassero vecchie barriere. Barriere emozionali che ti permettevano di amare la Magica senza se e senza ma. [...]

La Roma non è una squadra di calcio. Non lo è mai stata e mai lo sarà. E quelle frasi banali che invadono i social, come ad esempio la leggendaria "La Roma non si discute, si ama", oggi risuonano ipocrite e melense. Non è vero che la amiamo. Non la amiamo più come fosse una fede. La discutiamo, eccome. E non mi riferisco al legittimo diritto di contestare scelte societarie o di imprecare per un gol sbagliato al 91', piuttosto a quella modalità ormai purtroppo in voga di sentirsi stanco, annoiato, depresso, furioso, addirittura avvelenato sul destino che ci ha fatto romanisti. Quell'insopportabile e vittimistico slogan del "Mai na gioia". E cosa ancora peggiore, denigrare con rabbia chi tenta di conservare un cuore tenero. [...]

Si smadonna, certo che si smadonna, ma lo si fa in silenzio. E un secondo dopo ci si pente. E ci si confessa. E si chiede scusa alla propria fede di aver perso la strada maestra. E si combatte contro il Male, diavolo tentatore, sempre pronto a corromperti. Vorrei che tornassero le barriere del rispetto. [...]

Mi piacerebbe rivedere le barriere della solidarietà. Quelle, ad esempio, che ti impedivano di abbandonare gli ultimi o i più deboli. Che fosse un calciatore scarso o un campione in difficoltà o un pischello nel bel mezzo di uno scontro o un vecchio tifoso di tribuna perso in una città ostile o addirittura un ragazzo alla sua prima partita, non faceva alcuna differenza. La mano del più forte era sempre lì, tesa verso l'altro. Erano barriere che proteggevano l'anima pura di una tifoseria. Erano il muro che divideva il Bene dal Male. Erano i tifosi della Roma. E ognuno faceva il proprio mestiere. Come un branco di lupi. L'avete mai visto un branco di lupi?

(Il Romanista - Ludo Trast)