La penna degli Altri 05/12/2017 16:19

Rapporti Juve-ultrà, sentenza il 18 dicembre. Agnelli (inibito un anno) chiede l'assoluzione

agnelli

LA STAMPA (G. BUCCHERI) - Il processo (sportivo) d'appello che vede Andrea Agnelli impegnato a capovolgere la sentenza di primo grado - un anno di - ha conosciuto, ieri, il suo ultimo passaggio: sentenza attesa per il 18 dicembre e parti sempre molto distanti fra loro. L'accusa federale, per i rapporti -ultrà, ha riformulato le richieste note: l'inibizione di 30 mesi per il numero uno della e, complessivamente, di 39 mesi per gli altri tre ex dirigenti o tesserati, Francesco Calvo, Stefano Marulla e Alessandro D'Angelo. La difesa del presidente bianconero chiede l'assoluzione perché la tesi secondo la quale Agnelli non poteva non sapere quale fosse l'operato di chi delegato all'organizzazione e alla gestione dei biglietti ceduti in modo illecito agli ultrà si regge su basi fragilissime, se non inesistenti.

Durante le tre ore, poco più, dell'udienza d'appello la corte ha ascoltato le posizioni delle parti e ora sarà la camera di consiglio a rileggere le 1200 pagine alla base del procedimento sportivo: fra due settimane il verdetto. «Ottimista? Lo sono di natura, figuriamoci se divento pessimista dopo aver sentito questa discussione...», cosi Franco Coppi, uno de legali di Agnelli. Rileggendo i passaggi della sentenza di primo grado, emerge con chiarezza come il presidente della non avesse alcuna consapevolezza della natura criminale di personaggi come Rocco Dominello: il tribunale federale, il 25 settembre scorso, aveva escluso ogni tipo di legame o contatto con «tifosi inclini alla pericolosità sociale...». Agnelli (ha già scontato poco più di due mesi) è stato condannato a dodici mesi di per «aver agevolato e in qualche modo avallato o comunque non impedito le perduranti e non episodiche condotte illecite poste in essere dal Calvo che, al contrario di quanto sostenuto, non era titolare di una delega tale da consentirgli piena autonomia decisionale al fine di mantenere ottimi rapporti con la tifoseria juventina». II secondo tempo del processo sta per chiudersi. «C'è molto da leggere...», dice un membro del collegio giudicante.