La penna degli Altri 23/12/2017 15:46
Vincere o perdere, non ci avrete mai: voi Tuttosport, noi Giorgetto
[...] Sono cose nostre. Cose della Roma. Non si tratta di fare retoriche e apologie delle sconfitte, profili da maledetti contro vento (no, io voglio vincere e cantar per te), si tratta proprio di un'altra cosa. Di cose della Roma. Di paradigmi diversi, di ragionare in piano o nello spazio, di guardare le cose o fra le cose, di "sentire" la Roma come sangue e invece "tenere" per la Juventus come si tiene famiglia. Ognuno faccia il suo. Non ci sono colpe, semmai scelte, e Tuttosport ha il merito di aver ricordato la differenza che c'è fra noi e loro, anzi che c'è un Noi e che c'è un Loro. [...] A me che me frega che me dici che non ho vinto? Io romanista mi offendo se qualcuno mi dice se sono stato scorretto, se non ci ho provato, se ho barato. Io non insegno la vittoria a ogni costo, né che la vittoria è l'unica cosa che conta, ma che l'unica cosa che conta è provarci, e soprattutto che per provarci con tutto te stesso devi sentire la cosa per cui fai lo sforzo, per cui ti impegni, per cui lavori, forse preghi. La Roma è una preghiera e una certezza. [...]
La Roma è i suoi tifosi e la gente che l'ha sostenuta, non è una maglia da riempire con toppe di sponsor e di trofei, ma una maglia. [...]
Essere romanista non andrà mai in copertina, tantomeno su Tuttosport. E questo è un vanto, uno di quelli che non potranno mai avere. Che poi per rispondere a questa prima pagina sarebbe bastato citare subito Giorgetto: «Abbiamo vinto poco... però è bastato vincere una volta per dire che avevamo vinto più di tutti». Perché che significa vincere o perdere veramente nella vita chiedetelo a chi ha scelto di percorrerla col cuore.
(Il Romanista-T. Cagnucci)
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