La penna degli Altri 06/12/2017 17:34
IL PUNTO DEL MERCOLEDI' - Sconcerti: "Di Francesco a metà strada tra Sacchi e il calcio all'italiana". - Lo Monaco: "Dolce sarà la primavera giallorossa"
Un giornata trionfale per la Roma, che conquista in un colpo solo qualificazione e primo posto in Champions League in un girone in cui era data nettamente sfavorita. Dopo la vittoria contro il Qarabag, i giallorossi si godono il successo e i plausi dei tifosi e degli opinionisti. Prossimo impegno di campionato la trasferta a Verona sul campo del Chievo.
Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.
CORRIERE DELLA SERA ( M. SCONCERTI)
Juve e Roma passano bene il turno a gironi, come secondo me farà anche il Napoli oggi. Il risultato attuale è già comunque importante. Molto forte il risultato della Roma che finisce prima nel girone più complesso della Champions. Ottimo anche quello della Juventus appesantita da un grande avversario come il Barcellona. La Roma sta giocando quasi nascosta. Nessuno la considera veramente ed è un errore. La Roma ha grandi giocatori medi, quasi il massimo in un'epoca in cui mancano i fuoriclasse. Di Francesco ha portato uno schema a metà strada tra Sacchi e il calcio all'italiana, difficile da comprendere in fretta. Attacca in sette e si difende in otto, calcio dispersivo, ma trovando gli interpreti giusti molto promettente. In campionato la Roma si è avvalsa di sette partite senza scontri diretti in una stagione in cui contano solo quelli. Con Inter e Napoli ha perso, ma il tempo è passato, la squadra è cresciuta. Trovarla davanti al Chelsea e all'Atletico è davvero una sorpresa. Manca qualcosa per la grande squadra, ma ormai l'Europa è avara, fenomeni non se ne vedono, tutti si assomigliano. Questo tra parentesi giustifica anche le spese del Milan. Puoi avere i soldi che vuoi, ma giocatori che facciano al volo la differenza non ci sono.
GAZZETTA DELLO SPORT ( G. GARLANDO)
(..) Prima di archiviare il girone, è bene ribadirlo forte e chiaro: la Roma ha compiuto una vera impresa. Ha sbattuto fuori l'Atletico Madrid due volte finalista nelle ultime quattro edizioni e si è lasciata dietro il Chelsea, re della Premier. Merito di tutti, ma un po' di più di Di Francesco. Tra il tremebondo primo tempo con l'Atletico, atto d'esordio nel girone, a questo epilogo glorioso, c'è tutto il gran lavoro di Eusebio che, sgomitando tra lo scetticismo, in pochissimo tempo ha dato alla Roma una precisa identità tattica e le ha trasmesso conoscenze, gambe e coraggio per interpretarla al meglio. L'impatto tra l'approvazione del nuovo stadio e la qualificazione agli ottavi di Champions è un'esplosione di futuro. Di Francesco, Allegri che ha messo in fila l'ottava qualificazione in Champions... Abbiamo in corsa grandi allenatori. (..)
LA REPUBBLICA ( G. MURA)
Quando si parla di massimo risultato col minimo sforzo, tanto di cappello alla Roma: non solo si qualifica, ma si qualifica da prima del girone. (..). Se la Juve è più tranquilla per le notizie che arrivano da Barcellona, ma con l'eccessiva tranquillità si sconfina nell'inerzia, la Roma cammina fino all'ultimo secondo sul filo dell'1-0 di Perotti, migliore in campo. A seguire Kolarove il Nainggolan del secondo tempo. Il Qarabag fa quello che può, non molto, ma quanto basta a dare qualche brivido all'Olimpico. Dzeko sbaglia tutto, o quasi. Primo tempo regalato agli azeri. Questi appunti non vogliono offuscare i meriti della Roma, che esce al primo posto da un girone molto difficile. Resta da capire, e tocca a Di Francesco, come i suoi possano giocare grandissime partite col Chelsea e mediocri col Qarabag. Il tempo c'è, finita la festa con un pubblico ritrovato per numeri e calore. Altro risultato da non sottovalutare. (..)
IL GIORNALE ( T. DAMASCELLI)
Passano Juventus e Roma, meglio sarebbe non raccontare come e contro chi. All'Olimpico un'oretta di sofferenza dei giallorossi, prima del gol liberatorio di Perotti contro gli azeri del Qarabag. La Roma passa per prima del suo girone, il Chelsea di Conte si è fermato al pari con l'Atletico di Madrid ed è questa la sorpresa della serata. (..)
LA STAMPA ( G. GARANZINI)
Sia Juve che Roma sono agli ottavi, la Roma persino da vincitrice di un girone che comprendeva Chelsea e Atletico Madrid e la vedeva quindi chiusa dal pronostico. Poi è vero che nessuna delle due ha giocato la sua miglior partita. Anzi. Ma entrambe hanno comunque centrato il primo obiettivo stagionale. (..) Tutt'altro che brillante anche la partita della Roma, lenta, scontata, senza cambi di passo se non nei dribbling di Perotti, il solo a puntare l'uomo. Proprio l'argentino, com'era giusto, l'ha poi sbloccata in avvio di ripresa, seguendo un'azione da lui stesso rifinita per Dzeko. Ma lì, a pratica chiusa, è spuntato il braccino e anziché il raddoppio è arrivato qualche brivido: ampiamente compensato dal pari di Londra che ha regalato ai giallorossi la chance di un ottavo di finale accessibile.
IL ROMANISTA ( D. LO MONACO)
Non abbiamo alcuna certezza che alla fine di questa stagione la bacheca della Roma sarà più ricca rispetto al giorno in cui Eusebio Di Francesco si è seduto sulla nostra panchina, ma le facce fiere e consapevoli che abbiamo visto ieri sera non le vedevamo da tempo. In tutti la consapevolezza che la miracolosa qualificazione come primi in un girone considerato proibitivo nei pronostici di agosto non può essere considerata un incidente di percorso che toglierà energie al campionato o escluderà la possibilità di vincere un trofeo europeo che magari l'Europa League avrebbe consentito. (..) di sicuro possiamo dire, se ci perdona l'indegna citazione Gianni Melidoni, che «dolce sarà la primavera giallorossa». Lui, indimenticabile cantore di una Roma spavalda e rivoluzionaria come questa, predisse un "gialloroseo" futuro alla squadra di Liedholm. Stessa cosa si può pensare dei ragazzi terribili di Di Francesco, che hanno preso anche a sciorinare schemi su calcio piazzato (ieri ne abbiamo visti altri tre inediti), come le più fertili squadre da laboratorio fanno. A Trigoria si lavora e si lavora duro, chi fa parte di questa squadra si sente ogni giorno più forte e più protetto nel recinto ben strutturato dalla società che ha chiuso con straordinaria abnegazione la questione dello stadio e non sta facendo mancare niente per la crescita senza confini di questo gruppo. (..)