La penna degli Altri 20/11/2017 17:13
Lotito Gattopardo. Sconfitto nel derby. Rilancia in Figc?
Normalità. Battere quegli altri è solo la normalità, da sempre. Dal gol di Volk; da quando, pur di non perdere, hanno preferito nascondersi nelle pieghe del campionato cadetto. Talvolta pub capitare il risultato sorprendente, come il "clamoroso al Cibali", poi, però, si torna alla normalità. [...]
Ma si sa come sono fatti; hanno avuto qualche momento di notorietà insultando Totti o servendo il loro Presidente, questo ha creato in loro uno stato di profonda crisi d'identità. A proposito del loro Presidente. Non sarebbe il caso di ricordargli, frequentemente, che da quando è diventato tale la sua squadra ha fatto circa duecento punti di meno e solo in due occasioni ci è arrivato davanti (una di queste occasioni è quella delle loro partite col Genoa e col Lecce, il cui risultato, secondo le sentenze della Giustizia sportiva venne alterato)? [...]
Ma non c'è niente da fare e non ci sarà mai niente da fare, perché il nostro nome è, sarà sempre, il simbolo della sua e della loro eterna sconfitta. Resta da capire se l'eventuale resa di Tavecchio avrà influenza negativa anche sul suo "spessore" politico o se è vero, come qualcuno in ambienti federali sostiene, che di tale resa potrebbe essere stato addirittura uno degli ispiratori. Siamo il paese del Gattopardo, non dimentichiamolo mai. Della partita mi vergogno a parlare, perché su queste gloriose pagine ci sono esperti al cui confronto io scompaio. Però una cosa la voglio dire. Sui social, che detesto, circola la foto di una figurina in cui una bambina li apostrofa per quello che sono. I due gol della nostra ennesima vittoria, mi piace dedicarli a quella povera bambina e con orgoglio scrivo: Anna Frank, una di noi.
P.S. Mi giunge voce che alla famiglia Sandri sia stato impedito di raggiungere le due curve. Mi auguro non sia vero, ma se lo fosse chiederei a Cristiano di dare al primo figlio, Gabriele, sessantamila baci in più, da parte di tutti i tifosi presenti all'Olimpico.
(Il Romanista - M. Stagliano)