La penna degli Altri 17/11/2017 13:26
Di Francesco-Inzaghi: così uguali, così diversi
IL TEMPO (G. CHERUBINI) - Due giovani a confronto, tecnici in rampa di lancio al comando di Lazio e Roma. Parliamo di Simone Inzaghi e di Eusebio di Francesco, entrambi partiti come calciatori da Piacenza a ridosso del nuovo millennio. E proprio nella stagione 1999-2000, che per i tifosi laziali rappresenta quella del secondo scudetto, gli attuali mister erano rispettivamente a disposizione di due mostri sacri come Fabio Capello e Sven Goran Eriksson. All'andata fecero il loro ingresso in campo nella ripresa, a sei minuti di distanza, quando il risultato era già deciso e fissato sul 4-1 per i giallorossi. Una vittoria netta, un successo che però non impedì ai biancocelesti di continuare la cavalcata verso il tricolore. Al ritorno invece giocarono entrambi dal primo minuto e fu la Lazio a portarsi a casa i 3 punti con un 2-1 che diede il via alla clamorosa rimonta sulla Juventus di Carlo Ancelotti.
Corsi e ricorsi storici, a distanza di 17 anni si sfideranno ancora una volta per le posizioni nobili della serie A, quasi un miraggio a pensarci bene. Il pescarese Di Francesco è figlio del calcio di Zeman, a cui poi si è anche ispirato ma modificando (con maggiore cura alla difesa) i concetti del 4-3-3. Da atleta smise di giocare nel 2005, diventò subito team manager della Roma, terminò l'avventura con scarsi risultati: «Me lo chiesero Rosella Sensi e Totti - disse un po' di tempo dopo - ma non era il mio ruolo». A quel punto andò a gestire uno stabilimento balneare, ma nel 2008 prese in considerazione la chiamata della Virtus Lsnciano. Senza dimenticare Lecce e Sassuolo, palestre fondamentali per la crescita dell'ex esterno: la chiamata della Roma è soltanto il raccolto di un lavoro incredibile.
Destino simile quello di Simone Inzaghi, passato per tutte le giovanili biancocelesti: Allievi Regionali, Allievi Nazionali e Primavera. Quasi 140 presenze da giocatore, un paio di volte in prestito tra Sampdoria e Atalanta prima di appendere gli scarpini al chiodo. Lotito fiuta l'occasione e nel 2016 gli consegna la panchina della prima squadra, i risultati sono sorprendenti e inaspettati. Il resto è già storia, domani all'Olimpico si scontreranno due tra le formazioni più in forma del campionato: la Roma, con la miglior difesa del torneo, e la Lazio, squadra diversa rispetto al passato e con ottime caratteristiche offensive: «Sarà una partita emozionante e voglio fare i complimenti a Inzaghi, sta facendo un ottimo lavoro ha dichiarato Di Francesco anche perché non è una partita uguale alle altre». E mai lo sarà.