La penna degli Altri 02/10/2017 14:24
L’incubo di S. Siro amava Shevchenko e i rossoneri
C’è qualcosa di simbolico nel gol di Dzeko che rompe gli equilibri, apre la strada alla Roma e presumibilmente consegna il Milan a un periodo di ripensamenti e dubbi. A due settimane dal derby, l’Inter lotta, si spacca le unghie e porta via tre punti da Benevento, mentre il Milan fraseggia e alla fine affonda sotto i colpi di un giocatore cresciuto nel mito di Andriy Shevchenko, l’attaccante che più di ogni altro ha colpito i nerazzurri. Ha lo stesso naso all’insù, Dzeko, una grande propensione al movimento e un grande senso del gol. Era un teenager quando Sheva vinceva il Pallone d’oro. Adesso ha 31 anni e lotta per migliorarsi e migliorare il piazzamento della Roma di Spalletti seconda nella scorsa stagione, quindi di meglio c’è soltanto lo scudetto. Parola pesantissima, ma quando hai il capocannoniere 2016-2017 che non si ferma qualche sogno te lo puoi anche permettere. In otto partite tra A e Champions, otto gol: questo è il ruolino di marcia del bosniaco che da ragazzino dovette scappare con la famiglia dalle sofferenze della guerra.
(gasport)