La penna degli Altri 11/10/2017 14:14
Il ritorno della Roma a trazione Capitale
La Roma arriva a giocare la partita contro la capolista del momento in Serie A con tre romani: Florenzi, De Rossi e Pellegrini, senza un ordine definito, perché oggi neppure Di Francesco sarebbe in grado di rispondere quale dei tre sia più importante dentro questa Roma. Qui non si tratta mica di inseguire i miti in stile Athletic Bilbao. Qui il punto di partenza è la centralità e il peso specifico dei tre nella Roma: enorme. E allora sì che diventa un vantaggio, avere questi tre. A due anni di distanza dall’ultima volta: era il 12 settembre 2015, a Frosinone Rudi Garcia schierò dall’inizio una Roma con Totti, De Rossi e Florenzi. Ci risiamo, dato simbolico perché arriva contro il Napoli, che in questo primo scorcio di campionato s’è rivelata la squadra della Serie A con la più alta percentuale di giocatori stranieri in campo, l’82,1%. Non che Di Francesco faccia preferenze in base al passaporto, intendiamoci. Vige la legge del più forte. Prendi Florenzi da Vitinia: aspettando il rientro dall’infortunio sembrava quasi non avesse posto in questa Roma, sarà pure perché lo stesso Di Francesco aveva ammesso qualche dubbio intorno al suo ruolo. Ecco, ora Florenzi è dentro e non esce più: una volta alto, una volta basso, non come la Pasqua ma la sorpresa c’è comunque. Di Pellegrini da Cinecittà altro non si può dire se non che il suo ingresso in campo — complice l’infortunio di Strootman — è stato l’anello decisivo della catena che ha portato alla vittoria di San Siro dieci giorni fa. L’edema al soleo è quasi dimenticato: oggi rientrerà al top, in tempo per prenotare il suo primo big match da titolare. Ormai è diventato grande, nella scia di De Rossi da Ostia, l’uomo che il suo mare pare abbracciarlo ogni volta che segna un compagno, quel mare da frenare con il lavoro davanti alla difesa che è diventato prezioso pure per Di Francesco.
(gasport)