La penna degli Altri 29/10/2017 12:28
Faraone super, la magia alla Totti manda in visibilio anche Francesco
IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Mamma che gol! Si è alzato in piedi pure Francesco Totti, che una roba come quella, tiro al volo di interno sinistro a pizzicare l'angolo opposto, l'ha fatta più di una volta. «Li facevo anche io», l'inquadrato Totti dice sorridendo a chi gli stava vicino, Monchi compreso. Stephan El Shaarawy si gode la perla, manda un bacio in tribuna e si becca qualche schiaffo sulla cresta. Perché da queste parti si usa così sempre, figuriamoci davanti a un gol del genere, che ha poi regalato la vittoria alla Roma. La settimana del suo compleanno (25 anni compiuti venerdì, auguri) l'ha cominciata Kolarov a Torino, l'ha intermezzata Perotti e l'ha chiusa il festeggiato, ElSha, con la gemma anti-Bologna. Tre gol pesantissimi, da nove punti.
TIRI DA TRE Tutti e tre, in un modo o nell'altro, da palla inattiva: punizione a Torino, rigore col Bologna, aziona da angolo con il Bologna. El Shaarawy alza la cresta si scalda ma l'esultanza è fredda, come lo è il suo carattere. Più che freddo, forse timido. Terzo gol in questa stagione, terzo all'Olimpico, tutti e tre sotto la Nord. Due con l'Udinese e uno ieri sera. El Sha non stecca, il suo lo fa sempre, anche se quest'anno è partito un po' in ritardo per l'infortunio alla schiena con cui si è presentato in tournée. Ma ora è ripartito e ha brutte intenzioni: davanti si gioca il posto, si alterna, con Perotti, un altro adatto a giocare da esterno. Uno più goleador, l'argentino più giocoliere. La Roma nel cuore, la Nazionale l'obiettivo. Stephan viaggia a piccoli passi. Con timidezza. «Vittoria e gol importanti, il miglior modo per festeggiare il mio compleanno. Momento positivo e di grande lucidità sul campo, siamo contenti», dice il Faraone. Il gol ha fatto impazzire anche Totti, il suo ex capitano. «E' un grande complimento per me. Mi fa piacere aver segnato e regalato una vittoria alla Roma, è tutto positivo e bello». Con DiFra si gioca e non si gioca: il re è il turnover. «Siamo sempre tutti sull'attenti, ci sentiamo tutti titolari e importanti. E' una cosa importante per noi e siamo soddisfatti. Quest'anno è cambiata la mentalità, lavoriamo tanto in settimana sull'attenzione, le chiusure e la fase difensiva, per questo prendiamo meno gol. Dobbiamo concretizzare di più ma l'importante è non prendere gol. Ci stiamo riuscendo, quindi avanti così, puntando in alto».