La penna degli Altri 10/10/2017 13:26
Eusebio studia la tattica di Sarri: «Temo la sua catena a sinistra»
IL MESSAGGERO (M. TENERANI) - Eusebio Di Francesco ha parlato della sua Roma alla rassegna fiorentina il “Festival del Calcio”. Alla riapertura del campionato ci sarà una sfida decisiva, Roma-Napoli: «Uno spareggio anti Juve forse no,ma una partita determinante sì. Il nostro cammino dipenderà anche da come ne usciremo. Una gara dal sapore particolare». Dzeko aveva espresso valutazioni (dopo la gara con l’Atletico, ndc) che non erano piaciute a Di Francesco. Ieri la conferma: «Edin ha sbagliato certo,ma io so bene che a caldo si dicono cose che in altrimomenti non diresti. Con lui ne abbiamo parlato cento volte e non ci sono problemi. Se ha toccato il pallone solo due volte magari è anche un po’ colpa sua oltre di chi non lo ha assistito». Con Sarri ha un equilibrio perfetto: una vittoria, una sconfitta e due pareggi. «Ma non significa che ho la ricetta per affrontarlo. Il Napoli ha molte qualità: la migliore è l’uso delle catene. E in particolare lo sviluppo a sinistra per concludere a destra. Sarri è bravo anche a non far appiattire mai i centrocampisti così riparte sempre bene. Insieme alla Juve darà battaglia anche se i bianconeri restano la squadra da battere. Noi, però, siamo competitivi anche semi dispiace per una questione psicologica non aver giocato a Genova».
La scelta di Roma è stata dettata molto anche dal cuore: «Sì, eppure avevo anche altre offerte. Ma ho seguito il sentimento così come accadde da giocatore: mi colpì tanto allora il presidente Sensi. Mi corteggiò così tanto da farmi dimenticare offerte anche più pesanti. Sono felice di allenare la Roma. Francamente non credevo di avere una terza possibilità con i giallorossi». Chiusura con Schick: «Mi fa impazzire allenarlo perché è fortissimo anche se fino ad oggi purtroppo l’ho avuto pochissimo sottomano. Calcia benissimo in porta e ha ragione Giampaolo, la sua giocata non è mai banale. Sto pensando a qualche modifica tattica per il suo inserimento e comunque a Genova, dove era uno degli attaccanti, faceva le cose migliori sul centro destra. Credo che alla lunga diventerà un attaccante centrale. Ora ha bisogno solo di continuità».