La penna degli Altri 26/09/2017 14:30

Kolarov e gli applausi della pace

AS Roma v Udinese Calcio - Serie A

IL TEMPO (NATI IL 7 GIUGNO) - Marco , molto più di una promessa del settore giovanile, ha dovuto pagare il suo tributo alla maledizione del . Ormai i calciatori della Maggica sono a rischio anche quando in prestito ad altre squadre. Personalmente, sapendo di poter contare sulla collaborazione di qualche conduttore radiofonico (più di uno), confermo la mia disponibilità a ricercare uno shamano, pur di rendere innocue le makumbe che viaggiano via etere. In bocca al lupo, Tummy. Resto in tema di settore giovanile. Sabato ho visto all’opera, nella vittoria contro la  in quel di Vinovo, un ragazzo del 2001 che mi ha impressionato. Non lo nomino, perché i giovani non si devono esaltare oltre misura, ma i numeri non mancano e voglio sperare che non si perda, come talvolta capita. Potenzialmente, un predestinato.

Udinese asfaltata dopo 45 minuti. Nella gara due cose mi hanno colpito. La prima, sottolineata da molti, l’inversione sulle fasce tra  ed . Evidentemente  sa essere molto più persuasivo, visto che li ha convinti a giocare anche sulla destra, cosa che, quantomeno questo ci era stato detto, lo scorso anno si rifiutavano di fare. La secondagli applausi a Kolarov al momento della sostituzione che confermano come sette anni siano sufficienti a cancellare qualsiasi peccato, anche se grave, di gioventù. Ci sarebbe una terza riflessione, ispirata dalle frequenti inquadrature del calciatore più grande che si sia mai visto a Roma e, probabilmente, in Italia. L’abbandono di  ha creato danni veri in quanti (tanti) si erano costruiti un minimo di notorietà offendendolo. Oggi è rimasta loro solo la possibilità di insultare un e la Protezione Civile di una regione, oppure ipotizzare complotti confondendo giocatori del Verona con quelli del . Il capitano ha causato loro quello che i Pink Floyd avrebbero definito un Brain Damage. P.S. La si è giustamente lamentata di un Direttore di gara segnalato da questa rubrica. Non si arbitra solo grazie al nome.