La penna degli Altri 27/09/2017 13:14

In Champions a muso duro

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IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Il vento e anche la pioggia in riva al Mar Caspio. Nemmeno l'Azerbaigian, nonostante il Qarabag sia al debutto nella fase a gironi di , agevola il nuovo tentativo della Roma di essere se stessa pure in Europa. Dove, non c'è niente da fare, fatica a riprendere quota. Spigliata e disinvolta in Italia, l'anno scorso con il record di punti della sua storia in serie A (87) e in questa stagione già 4 successi in 5 partite, diventa fragile e insicura nella coppa continentale di maggior prestigio. Tocca a , dopo il pari di sostanza e di carattere contro l'Atletico nella prima gi ornata di questa edizione, guidare i giallorossi fuori dal tunnel dell'anonimato. I colleghi che lo hanno preceduto hanno fallito nella missione. Addirittura contro rivali modesti o comunque in difficoltà, come accadde a contro il Cska Mosca e soprattutto contro il Bate Borisov. O a , caduto l'anno scorso nel play off contro il Porto. Stasera a Baku (ore 20, le 18 in Italia), la nuova chance per riacquistare la credibilità anche in campo internazionale. L'ultima vittoria (e l'unica in 16 gare) in questa competizione è quella contro il Bayer Leverkusen, il 4 novembre del 2015, 3 a 2 all'Olimpico. All'estero, invece, l'ultimo successo è ancora quello del 3 novembre 2010 a Basilea, ancora 3 a 2. Digiuno che, fuori casa, dura da 10 gare e ormai quasi 7 anni.
SVOLTA BUONA - Il Qarabag viene, nel calendario di questo periodo da full immersion, dopo il Verona, il Benevento e l'Udinese. Non dovrebbe essere più forte delle tre formazioni battute in campionato dalla Roma: è all'81° posto del ranking Uefa, con i giallorossi invece al 28°. Di sicuro, avendo la possibilità di giocare per la prima volta all'Baku Olimpyia Stadionu (previsto il sold out: quasi 70 mila spettatori), la squadra di Gurbanov cercherà di non essere vulnerabile come le è accaduto a Stamford Bridge, lo scorso 12 settembre, contro il Chelsea che lo ha umiliato: 6-0. Gli azeri, però, vanno forte solo nel loro torneo (5 vittorie su 5 incontri in questa stagione e striscia positiva di 16, con appena 3 pareggi). In Europa sono caduti appunto a Londra e anche a Copenaghen, nella gara di ritorno del playoff. E, l'8 dicembre del 2016, hanno perso qui anche contro la in Europa League (1-2), gol decisivo di Chiesa.
AVANTI TUTTA SENZA , per dare continuità al suo piano, farà per la quarta volta il e probabilmente cambierà ancora mezza squadra come è accaduto contro il Verona, il Benevento e l'Udinese. E interverrà sempre con innesti: allertati , Jesus, Pellegrini, Gonalons e Defrel. Uscirebbero , , , e (costretto tra l'altro a interrompere l'allenamento a Baku per un fastidio al flessore destro). La rotazione extralarge ha preso il via proprio dopo la prima partita di , il 12 settembre all'Olimpico, contro l'Atletico. L'allenatore l'ha ritenuta necessaria per gli impegni ravvicinati. E, con 9 punti e 10 gol segnati (solo 1 subito), ha avuto ragione. Sia sotto l'aspetto psicologico che tecnico-tattico. Gruppo coinvolto e al tempo stesso brillante.
GUARDANDO MILANO - La tappa di Baku è la penultima del miniciclo che si conclude domenica pomeriggio a San Siro con il match contro il Milan di Montella, per il secondo scontro diretto della stagione. Il in Azerbaigian, più degli altri fatti nelle ultime tre gare in campionato, è mirato soprattutto alla partita successiva, cioè alla sfida contro i rossoneri. Che conta per il presente e anche per il futuro. Per la prossima .