La penna degli Altri 29/07/2017 12:08

Non è un calcio da fair play lo scontro tra Pallotta e Milan sulle cifre del mercato pazzo

pallotta

LA REPUBBLICA (A. SORRENTINO) - Colpirsi al cuore, e in assoluto dove fa più male, sui punti deboli. Dare corpo alle voci di popolo, ai sospetti, alle calunnie che sono un venticello quindi si infilano ovunque, nelle chiacchiere da bar e pure in quelle delle lounge degli aeroporti, fino alle segrete stanze. Far venir fuori tutto, menando molto poco bostoniane randellate, e beccarsi rispostacce piccate da Milano, poi scusarsi ufficialmente, e intanto rimanere della propria idea, ci mancherebbe altro, l’importante era il messaggio. attacca il Milan da Boston (ma molla fendenti pure ai suoi ex collaboratori e ), Marco Fassone risponde da Milano e intanto allude anche lui a questioncelle scottanti in casa della Roma. Si parla di denaro, del famigerato Fair Play Finanziario dell’Uefa che lacrime e sangue impone ai club italiani mentre altrove, tipo nelle proprietà arabe, è tutto un fiorire di ricavi creativi eppure supinamente accettati. E si parla, in controluce, della guerra tra le sfidanti della , hai visto mai che dopo sei scudetti consecutivi le cose cambino in fretta, allora meglio prendere posizione, sgomitare, scalciare come cavalli del Palio tra i canapi.

Insomma, tutta un’estate a chiedersi in giro e a sussurrare: ma come fa il Milan a spendere così tanto e ad avere un piano di rientro accettabile con l’Uefa? Oppure: come mai la Roma cede così tanti giocatori, e qual è la sua reale situazione debitoria? Ci pensano , presidente della Roma, e Marco Fassone, ad Milan, a mettere in piazza tutto. Attacca , in una telefonata giovedì sera con la radio Sirius XM, dove ribadisce che se a Roma non farà lo stadio se ne andrà, poi asfalta il Milan con un’irritualità che farà rumore: «Non hanno i soldi per comprare la squadra, visto che hanno preso 300 milioni in prestito da persone che conosco a Londra (il fondo Elliott, ndr), a un interesse piuttosto alto. Stanno spendendo per giocatori e pagheranno le conseguenze a un certo punto. Sono gli unici in Serie A che stanno perdendo la testa». Risponde più tardi Fassone: «Sono allibito: perché è inusuale che un club attacchi una consorella e per le imprecisioni contenute nelle dichiarazioni. Sono pronto a confrontare i bilanci dei due club». Poi la stilettata: «Il livello di indebitamento del Milan rispetto al fatturato è straordinariamente migliore in percentuale della Roma, che essendo quotata in Borsa, ha un bilancio pubblico...». In serata cede: «Mi scuso, avevo informazioni imprecise. Auguro al Milan le migliori fortune», ma dal club trapela che rimane della sua idea, perché si sostiene che i numeri forniti da Fassone sarebbero inaccurati e che la preoccupazione per le spese del Milan rimane. Ma era un di cattivo umore, che dopo aver criticato Pensava solo a scambiare giocatori») si prende la risposta pure del suo ex dirigente: «Ho prodotto 120 milioni di introiti, è inebriato dell’idea di se stesso». E non finisce qui, vedrete.