La penna degli Altri 10/06/2017 14:05
Stadio, linea dura M5S: sospesa la consigliera contraria a Tor di Valle
IL MESSAGGERO (L. DE CICCO) - Alla prima votazione sul progetto bis del nuovo stadio, nella commissione congiunta Urbanistica-Trasporti, escono fuori le prime crepe nel gruppo M5S in Campidoglio. E la consigliera grillina che si rifiuta di votare la «pubblica utilità» di Tor di Valle, viene sospesa dal Movimento nel giro di poche ore, mentre il Pd attacca: «Grillo fa il censore e mette il bavaglio ai suoi».
Il diktat M5S colpisce Cristina Grancio, vicepresidente vicario della Commissione Urbanistica, che ieri mattina aveva abbandonato la seduta dopo avere messo a verbale una dichiarazione di fuoco: «Non me la sento di dare un voto al progetto qui e ora. Chiedo che si chiami il curatore fallimentare per capire come è la situazione di questa Eurnova (il costruttore, ndr), per capire se è all'altezza o meno. Oggi non c'è nemmeno uno studio di fattibilità». Insomma, secondo Grancio, «ci sono profili di illegittimità che vanno chiariti». Parole dure, a cui il capogruppo M5S Paolo Ferrara aveva replicato già in mattinata con toni altrettanto severi: «Grancio non sa quello che dice. Ma in Aula saremo uniti».
DIFESA DALLA BASE In realtà come la vicepresidente dell'Urbanistica la pensano altri 3-4 consiglieri grillini (almeno). Insomma la crepa emersa ieri in Commissione, si sarebbe potuta allargare durante la discussione in Assemblea capitolina, al via lunedì. Anche per questo, forse, è stato mandato un segnale politico all'interno del gruppo. E la Grancio è stata allontanata dal M5S, anche se viene difesa dalla base sul suo profilo Facebook.
Non c'è stata neanche una riunione di maggioranza, hanno deciso i probiviri del M5S, tra cui Riccardo Fraccaro. Informati, ovviamente, Grillo e Casaleggio. Gli altri consiglieri pentestellati, invece, non vengono avvisati. «È una sorpresa», ammette Donatella Iorio, presidente della Commissione Urbanistica. «Ne parleremo nella prossima riunione di maggioranza», lunedì. Maria Teresa Zotta, a capo della commissione Scuola, dice di voler «leggere le motivazioni, non penso siano riconducibili soltanto a quanto sostenuto da Grancio». Il Pd, che insieme alla lista Marchini era uscito dalla Commissione in dissenso, attacca a testa bassa. Il progetto arranca anche nel municipio IX, che deve esprimere un parere prima che il provvedimento vada in Consiglio comunale. Ma nel corso della seduta le opposizioni protestano e bloccano i lavori. Tutto rinviato a domani, forse addirittura a lunedì. Il rischio è che anche la discussione in Aula Giulio Cesare, prevista dal 12 giugno, possa slittare.