«Il mio futuro? Ho già parlato abbastanza di quello che voglio. Ho dato, fatto, promesso e mantenuto: ora non tocca più a me». Quello lanciato ieri da Radja Nainggolan non è un ultimatum, ma comunque un avvertimento per la Roma, che già lo scorso anno gli aveva promesso un adeguamento dello stipendio, mai arrivato.

Ieri la dirigenza è rientrata nella Capitale, dopo il lungo meeting di Boston, dove sono state delineate le strategie per il prossimo mercato insieme al presidente Pallotta. La priorità è ovviamente la scelta dell’allenatore, ovvero la risoluzione della questione Di Francesco. Nelle prossime ore Gandini e Baldissoni cercheranno di trovare un punto di incontro con il patron del Sassuolo Squinzi, innervosito dalla mancanza di tatto della Roma. I dirigenti giallorossi proveranno a offrire, come alternativa alla clausola di 3 milioni, il prolungamento del prestito di Ricci e uno tra Marchizza e Tumminello (sempre con la stessa formula). In ballo anche il possibile ritorno a Trigoria di Lorenzo Pellegrini e una serie di calciatori che Di Francesco porterebbe volentieri nella Capitale: da Acerbi a Berardi, passando per Defrel.

(corsera)