La penna degli Altri 31/05/2017 14:05
Spalletti graffia Roma: "Non meritavo i fischi"
Da una conferenza che si preannunciava pirotecnica alla fine sono venute fuori solo verità confuse, con tre concetti importanti: non tutti hanno remato dalla stessa parte, non meritavo i fischi dell’Olimpico, non escludo un ritorno. Il tutto condito dall’ossessivo mantra intorno alla figura di Totti.
«Non sono riuscito a compattare la Roma – dice – ma ho lavorato in maniera profonda e seria. I risultati nel calcio sono tutto, purtroppo. Comunque lascio una squadra forte. Secondo me si poteva far meglio. Non abbiamo remato tutti dalla stessa parte». Molti pensano che l’allusione sia per Totti. Vero? Mah. «Secondo me errori non ne ho commessi. Ho detto delle cose forti quando necessitava, ma mi sono comportato sempre con coerenza. Qualcuno ha parlato di una guerra interna tra me e Totti che non esiste. Quei fischi di domenica mi hanno fatto male, non me li merito. Io con Francesco rimarrò amico anche dopo. Posso essere un maledetto o uno schifoso, ma sono una persona perbene. Francesco lascia un vuoto incolmabile, ma l’esaltazione di un singolo elemento portata ai massimi livelli appiattisce gli altri. E quando io difendo gli altri, per voi questo è andare contro di lui, e non è così. Siccome non ci sono riuscito in un anno e mezzo, vuol dire che ho fallito nella cosa più importante. I fischi? Partono da lontano, e comunque anche se mi avessero applaudito non sarebbe cambiato niente. Qui avete un modo di dire: “Gli allenatori non li mandiamo via, se ne vanno da soli”. Perché c’è questo contorno. Io e Francesco diventeremo amicissimi, e chissà che lui non capisca come questo fatto dell’esaltazione assoluta diventa solo un “io”, mentre si perde di vista il “noi”. Comunque, se ero io il problema, vado via e a a questo punto spero che Francesco continui. Non sono stato io quello che l’ha fatto smettere. Lui ha smesso da solo, perché è l’età che gli impone di smettere. Anzi. secondo me l’ho fatto giocare un anno in più».
(gasport)