La penna degli Altri 04/05/2017 16:30
Monchi ‘tagliateste’: l’ultimo arrivato congeda Totti
LIBERO (D. DELL'ORCO) - Posto di fronte al nodo di Gordio Alessandro Magno decise che l’unico modo per sbrogliare una matassa inestricabile era solo uno: tagliarlo di netto. Il nuovo direttore sportivo della Roma, Monchi, ha fatto lo stesso, parlano del futuro di Daniele De Rossi e Francesco Totti, già alla seconda conferenza in giallorosso: «Per Daniele la speranza e il desiderio coincidono. Ho parlato con lui, è un grande giocatore e un ottimo ragazzo. Noi e lui vogliamo continuare insieme, dovremmo essere imbranati per non continuare qui. Cercheremo di raggiungere l’obiettivo comune. Francesco… io sono arrivato da una settimana, so che questo era l’ultimo anno da giocatore e poi ha un contratto da dirigente. Io chiedo che lui rimanga qui con me, perché Totti è la Roma e voglio imparare cos’è». Per il numero 10, quindi, il 28 maggio contro il Genoa, sarà l’ultima partita in giallorosso, salvo che il Pupone sia d’accordo e sempre che non decida di continuare la carriera all’estero.
Come abbia fatto Ramon Rodríguez Verdejo, voluto fortissimamente da Pallotta per colmare il vuoto lasciato da Sabatini e ripetere nella Capitale le imprese di Siviglia, a riuscire già dopo una settimana in quanto avevano fallito i suoi predecessori, è fin troppo semplice da immaginare. Nella mente di Pallotta la Roma dovrà essere pronta a competere ad alti livelli in Europa ma ponendo maniacale attenzione al contenimento delle spese, almeno finché non sarà pronto lo stadio. Nessuno meglio di Monchi, “mister 200 milioni” di plusvalenze in 17 anni in Andalusia, può riuscirci. E un giocatore di 40 anni che con un ingaggio netto da 1,2 milioni più bonus costa alla Roma 3.715 euro per ogni minuto giocato in Serie A in stagione non rispetta i parametri della filosofia monchiana. Certo, il Capitano è un campione di merchandising anche se non mette piede in campo, con 80mila maglie l’anno vendute, ma proprio perché Totti è un simbolo i dirigenti della Roma sono certi che quel dato possa rimanere identico anche negli anni immediatamente successivi al ritiro. Resta da capire come potrà reagire lo spogliatoio alle parole del nuovo ds, e soprattutto se non rischierà di ammutinarsi come accaduto nei giorni del grande gelo con Spalletti.
Ma il fatto che la Roma si trovi a dover blindare la qualificazione diretta in Champions (il Napoli è a -1 e i capitolini dopo il ko nel derby devono affrontare ancora Juve e Milan) e soprattutto che molti big siano a loro volta ancora in trattativa per il rinnovo, lascia pensare che per la società sia il momento giusto per mettere tutti sull’attenti. Se l’accordo con De Rossi ancora non si trova (l’Inter resta alla finestra per ripetere l’operazione compiuta dalla Juve con Pirlo) il club cerca l’intesa per il rinnovo con Nainggolan, proponendo una via di mezzo tra l’attuale ingaggio (3,8 milioni fino al 2021) e la richiesta di 5 milioni. Per respingere la corte del Chelsea su Strootman è invece pronta un’offerta di 2,5 milioni a stagione (al momento ne guadagna 2 premi inclusi), ma gli agenti chiedono di più. In alto mare pure l’ok con Manolas. Insomma, mezza squadra in bilico, a partire da Spalletti. Il momento per approfittare della confusione per deporre l’ottavo re di Roma. La stampa internazionale, dal Sun a L’Equipe, già celebra l’addio di una leggenda. I tifosi, invece, non hanno ancora detto l’ultima parola.