La penna degli Altri 23/05/2017 13:52
L’omaggio a Totti dei tifosi della Lazio ora divide la città
Lo striscione degli Irriducibili esposto all’Olimpico e poi la lettera di saluto a Francesco Totti hanno spaccato il mondo laziale e unito, quasi all’unisono, quello romanista: ai laziali lontani dal mondo ultrà è piaciuto poco (eufemismo) l’omaggio al nemico di sempre. Ai romanisti, invece, che già avevano digerito a fatica lo striscione, la lettera non è andata giù.
Qui Lazio: «Le parole di Biglia dopo il derby ci potevano stare, ma i tifosi dovevano restarne fuori». Soprattutto per ché, si faceva notare, in molti ci hanno visto poco spirito di gruppo, ma soltanto «voglia di apparire». «Il rispetto – le parole di un ascoltatore in un’emittente – si dimostra in silenzio, come fece lui al funerale di Gabriele Sandri. Queste sono solo mosse per apparire, ai veri laziali della fine di Totti non gliene frega niente». Di certo chi non vuole apparire, ma spendere parole davvero sentite per Francesco, è proprio Giorgio Sandri: «Io posso solo dirgli grazie. Ricordo quando venne sotto la Nord per Gabriele».
I romanisti infatti ieri ci hanno tenuto a separare le due cose: da una parte il giusto rispetto che i laziali hanno avuto per Totti, dall’altra la voglia «di non prendere lezioni di tifo e rispetto da nessuno, soprattutto da chi augurava a Totti di andare al Mondiale in carrozzella». Il riferimento è a uno striscione del 2006. La curva Sud, ufficialmente, non ha preso posizione, gli altri tifosi sì. Ed è stato tutto un: «Lasciate in pace il nostro capitano». E l’omaggio? «Soltanto ipocrisia». Qualche voce fuori dal coro c’è («Totti è riuscito laddove le istituzioni hanno sempre fallito»), ma sono, appunto, eccezioni.
(gasport)