La penna degli Altri 05/04/2017 13:13
Spalletti: «Il futuro è nelle mie mani»
LEGGO (F. BALZANI) - E ora Spalletti che farà? La domanda al triplice fischio di Rizzoli è sorta spontanea. Il tecnico - uscito dalla 3a competizione in 8 mesi - a fine partita era visibilmente amareggiato e ha dato un ulteriore indizio su un addio a fine stagione che ormai appare inevitabile: «Non è il momento di parlarne, abbiamo ancora delle gare da giocare. Io non ho messo in mano di nessuno il mio destino, è mio e dipende da me. In caso l'ho messo in mano ai miei calciatori, non ai miei avversari. I ragionamenti coi miei calciatori vengono da un lungo periodo e quando si alza l'asticella se non si vince bisogna prendersi la responsabilità. Abbiamo creato una mentalità giusta, ma se poi non si portano a casa partite come queste bisogna prendersi la responsabilità. Porto, Lione e Lazio dicono che la squadra commette ancora troppe ingenuità. C'è da alzare il livello di professionalità». Il secondo posto quindi non basterà.
«Abbiamo ancora un traguardo in campionato, la posizione che abbiamo è straordinaria per il momento visto come eravamo partiti l'anno scorso a gennaio. Io sono stato al gioco di dire che siamo fortissimi. I giocatori di tutte le squadre dicono che vogliono vincere lo scudetto. Se poi non vinciamo e usciamo dalle competizioni ci dobbiamo fare delle domande. Forse l'allenatore ci ha messo del suo e si dovrà prendere le responsabilità. Nelle squadre contano i calciatori». Sulla partita: «Prendiamo atto del verdetto del campo. Non possiamo modificare il passato, ora pensiamo al futuro. E' una sconfitta che fa male. La Roma ha fatto abbastanza bene, ma non siamo stati prontissimi. Poi se loro la prima volta che vengono giù fanno subito gol diventa tutto più difficile. Abbiamo fatto tanti numeri e tante cose buone, ma poi capita di fallire i due appuntamenti importanti e uscire per poco. La qualificazione l'abbiamo persa nel 2° gol della prima partita. Il ritorno della Sud? Sarà un valore aggiunto, li avremmo voluti anche prima». Dieci minuti, a qualificazione ormai compromessa, li ha giocati anche Totti che come (quasi) tutti i compagni a fine gara è andato sotto la curva. Dando un'occhiata ai social i tifosi l'hanno presa come l'ennesimo affronto nei confronti del capitano.