La penna degli Altri 10/04/2017 15:55

IL PUNTO DEL LUNEDI' - Caputi: "Rincorsa alla Juve, speranza da tenere accesa" - Beha: "Il futuro di Spalletti? Gli va stretto quasi tutto..."

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LAROMA24.IT - Tutto immutato in testa alla classifica. L'ultimo turno di campionato non riserva sorprese per i piani alti della classifica. La Roma, con il 3-0 rifilato al , tiene testa alla e respinge l'assalto del . Quando mancano 7 partite alla fine il distacco con i bianconeri resta invariato, così come invariate restano le speranze di rimonta dei giallorossi.

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Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.

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IL MESSAGGERO (M. CAPUTI)

La semplicità con cui la Roma ha superato il è confortante per la classifica e per la crescita mentale della squadra. Il temuto contraccolpo dopo l’eliminazione nel derby di Coppa Italia non si è materializzato. Seppur complicatissima, la rincorsa alla è una luce da tenere comunque accesa. Servirà a blindare il secondo posto e a eliminare qualsiasi eventuale rammarico.



GAZZETTA DELLO SPORT (A. SCHIANCHI)

Rivoluzione fallita. I nobili restano al loro posto, respingono i rivoltosi che provano a scompaginare le gerarchie, difendono gli scranni con la forza e si preparano al finale della commedia con la sicurezza che i loro ruoli molto difficilmente saranno modificati. La consolida il primato e aspetta di sapere se le sue individualità la porteranno avanti anche in Europa; la Roma passeggia a e vince senza quasi far fatica; e il , che aveva l’impegno più delicato, dà un’autentica lezione di calcio alla Lazio all’Olimpico. I primi tre posti della classifica non cambiano gli inquilini (che sono ormai diventati proprietari), e se qualcuno sperava in un successo degli Inzaghi Boys per accorciare le distanze e riportare il nel gruppone è bene che si metta l’animo in pace. Per lo scudetto, ormai certificata la strapotenza dei bianconeri che hanno ben sei punti di vantaggio sulla Roma e gestiscono le partite, tutte le partite di campionato, con estrema esperienza e saggezza, resta da vedere quanta benzina la squadra di Allegri lascerà in giro per l’Europa (e dunque quanto il cammino in potrà incidere nella volata per titolo): alla terz’ultima giornata lo scontro diretto con i giallorossi all’Olimpico sarà la prova della verità, ammesso che i duellanti ci arrivino senza aver lasciato per strada punti preziosi. La Roma, oltre che lo spazio per sperare, ne ha il diritto. L’eliminazione dalla Coppa Italia per mano della Lazio pare un trauma superato, e il successo di sembra confermare questa impressione, ma si sa che all’ombra del Cupolone la parola «tranquillità» non fa parte del vocabolario. Da qui alla fine della stagione qualche altro fuoco si accenderà, c’è da scommetterci, a dimostrazione del fatto che la differenza tra la e la Roma, più che in termini squisitamente tecnici, va misurata a livello psicologico. Le sette partite che restano dovranno dare risposte importanti, anche perché c’è un futuro da programmare (con o senza ).



IL TEMPO (G. GIUBILO)

Parenti serpenti: è lo stato d'animo del tifoso giallorosso, che aspettava un regalo dai cugini per tenere a distanza di sicurezza il . Invece i gol di Callejon e Insigne deludono le aspettative del tifo, una volta tanto unanime, delle due sponde del Tevere. Il resta così a quattro punti dalla Roma e in corsa per la lotta all'accesso diretto in . In casa romanista, c'era da cancellare l'amarezza dell'inutile vittoria nel derby di ritorno della Coppa Italia. Era indispensabile soprattutto non dilatare il distacco dalla , che continua a non perdere colpi. La Roma ha tenuto fede al suo impegno, andando a vincere con grande autorità sul campo del , che non è mai stato in grado di mettere in forse un risultato nettamente favorevole ai giallorossi. Dopo il gol del Comandante , il punto esclamativo lo ha messo , meritevole del titolo di migliore in campo. E poi ha fatto un altro passo in avanti nella corsa al primato dei cannonieri. In vetta alla classifica, dunque, non è cambiato nulla, ma in questo momento è difficile pensare che la capolista possa concedersi battute d'arresto, nonostante l'attenzione rivolta al doppio confronto con il . Secondo posto consolidato, anche se le prospettive di una rimonta miracolosa sfioriscono al passare delle giornate. Da esaltare comunque l'autorità espressa nella non agevole trasferta di , resa insidiosa soprattutto dall'umore non certo ottimale che si respirava in casa romanista dopo le recenti delusioni.



LEGGO (R. BUFFONI)

a +6 sulla Roma e Roma a +4 su . Per la vetta giornata inutile, se non fosse che la strada verso il traguardo è sempre più corta.  La Roma a doveva fare i conti soprattutto con se stessa e, al tirar delle somme, un sorriso ci può stare. Il 3-0 non inganni: e compagni sono ancora balbettanti. , però, dopo un mese in riserva ha ritrovato un con un po' di birra in corpo e per lui è forse la più bella notizia del pomeriggio. che nelle dichiarazioni post-gara è apparso acchetato, un po' come il valzer delle panchine che non sembra poi così vorticoso come era annunciato.



IL FATTO QUOTIDIANO (O. BEHA)

L', sempre con l’ottimo Pioli, dà la stura a quello che una volta si chiamava “il valzer delle panchine”, dico quando gli allenatori guadagnavano molto meno dei loro giocatori con ovvie conseguenze di maieutica strapazzata. Non che siano cambiate tanto le proporzioni, ma per dire uno anche economicamente si può muovere diversamente. Pensate a , o alla deriva cinese. Dunque altro che valzer siamo al fox trot. L’unico che non ha timori a quel che dice di essere detronizzato è Allegri, se vuole lui, così come Simone Inzaghi finora strepitoso nella gestione di una rosa quantitativamente e qualitativamente non eccelsa. Poi è tutta una scala mobile. Da su a giù, appunto , cui palesemente ormai va stretto quasi tutto e potrebbe tornare all’estero se in Italia non recupera un ruolo alla Ferguson o alla Wenger. Sarri forse rimane: ma la variabile umorale De Laurentiis? Poi c’è Montella, oggi giustamente in auge ma con un paio di spade di Damocle, vedi l’eventuale cambio di proprietà o qualche risultato da mistero doloroso. Se Gasperini rimarrà a far da chioccia all’Atalanta, eccoci subito alla (ieri saccheggiata dalla sfortuna a Marassi/Sampdoria): Sousa, atrabiliare ma eccellente tecnico, è separato in casa da più di un anno senza venir né divorziato né risposato. Così per lui che se ne va l’ipotesi più concreta (il momento di Pioli non sembra ideale…) è , dopo anni di ottimo lavoro al , che sembrebbe orientato su Maran. La cosa fantastica è che mancano ancora due mesi di campionato,e di per chi ci è rimasta, e si parla più di mercato che di campo. In Premier League per esempio non è così, e neppure in Bundesliga. È così in Spagna, dove le radio private la fanno da assolute padrone. Aspettiamoci dunque un finale di stagione non ancora scritto del tutto.