La penna degli Altri 30/04/2017 14:57
Allarme ultras, ecco i posti da evitare
IL TEMPO (S. MANCINELLI) - Il 4 aprile gli eserciti si sono solo schierati sul campo. Ma è oggi che può iniziare la guerra. Il derby capitolino delinea gli spazi, i precetti del tifo violento sono solo proclami di una giornata che si preannuncia di fuoco con i laziali da una parte e i romanisti dall'altra. Infrante le barriere, l'Olimpico e un’arena in cui si gioca in pieno giorno, appena le 12.30. I cancelli apriranno due ore prima per accogliere quasi 45mila spettatori: certi i 33mila giallorossi, appena 9mila i biancocelesti. Ma è fuori e tutt'intorno al Foro Italico che la città si blinda, pressata come non bastasse anche dall'Angelus e della preparazione per le manifestazioni del primo maggio. Nell'ordinanza della Questura la mappa delle zone a rischio.
I CAMPI DI BATTAGLIA Piazzale Flaminio, piazza Cardinale Consalvi, viale Tiziano (altezza Palazzetto dello Sport), piazza Mancini, zona compresa tra piazzale di Ponte Milvio e i parcheggi di piazzale della Farnesina (via Robilant). E’ qui che, secondo la Questura «c'è un alto profilo di rischio per l'ordine e la sicurezza pubblica, in relazione alla circostanza che, in occasione di precedenti edizioni del derby, si sono verificate situazioni conflittuali tra appartenenti alle opposte tifoserie, più volte sfociate in gravi atti di violenza». Vietata la vendita di alcolici e di bevande in contenitori in vetro nei bar e nei ristoranti di tutto il quadrante. In oltre venti vie sono stati rimossi dalle 8 di questa mattina cassonetti, campane e cestini getta rifiuti utilizzati in passato come barricate negli scontri.
TIFOSERIA ROMANISTA A pochi giorni dai provvedimenti presi della Procura nei confronti dei 13 ultras che prepararono in chat il raid contro i turisti svedesi lo scorso 31 marzo, la Questura focalizza l'attenzione su «alcune criticità collegate al rientro allo Stadio della tifoseria romanista» in occasione dell'ultimo derby. Sessanta i «daspati» del 4 aprile per un corteo non autorizzato con lancio di petardi e accensione di fumogeni nei pressi dello stadio. Potrebbero fare il loro esordio in curva Sud alcuni gruppi «in fase embrionale» che si andrebbero ad aggiungere agli storici Fedayn, circa 70 che si sposteranno dall'abituale fortino del chiosco bar in Piazza Mancini, e ai 150 del «gruppo Roma». Si ritroveranno al bar River, prima della partita, gli ultras della parte alta e bassa della Nord, costretti oggi a spostarsi in tribuna Tevere. Non si esclude, tuttavia, che nell'area del prefiltraggio, per eluderei controlli, gli ultras possano tentare di utilizzare un varco dedicato a un settore diverso da quello assegnato. «La maggior parte dei tifosi romanisti - si legge nell'ordinanza - dovrebbe rimanere attestata sul lungotevere Maresciallo Diaz per presidiare la zona al fine di "contrastare" possibili eventuali azioni dimostrative dei tifosi laziali e fare accesso all' impianto sportivo poco prima dell'inizio dell'incontro di calcio».
TIFOSERIA LAZIALE Settemilacinquecento ultras saranno presenti in maniera compatta in curva Nord. A preoccupare la polizia la possibilità che i laziali decidano di arrivare allo stadio in corteo, partendo da Ponte Milvio. Da tenere sotto controllo i «daspati», che quasi certamente seguiranno la partita insieme. Forse nella sede di via Amulio o nel pub di Largo Vercelli. Ma si teme che abbiano intenzione di radunarsi nei pressi dell'Olimpico, come accaduto nelle ultime gare di campionato. Gli altri 1500 tifosi laziali saranno divisi tra il distinto Nord lato Monte Mario e la tribuna Tevere, dove c’è un fortissimo rischio di scontro con gli avversari.
TIFOSERIE STRANIERE A complicare il lavoro degli agenti l' arrivo da mezza Europa di ultras non propriamente «sportivi». A eccezione dei pochi «innocui» in arrivo da Svizzera, Bulgaria, Slovenia e Germania, sono considerati a rischio il gruppo dell'Austria Vienna, «Unsterblich Vienna», una ventina di «Sharks» polacchi, molto temuti, e gli aggressivi supporter «Settore XVI» del Ferencvaros, provenienti dall'Ungheria e gemellati con i laziali, «soliti indossare magliette con il numero XVI e portare al seguito bandiere con la scritta Cosa Nostra».