La penna degli Altri 23/02/2017 13:15
Tor di Valle, diktat ai consiglieri grillini: "Votate compatti"
IL MESSAGGERO (L. DE CICCO) - «Vi benedico!», scandisce Beppe Grillo sporgendosi dalle scalette di Palazzo Senatorio, di fianco alla Lupa. Il leader M5S lo dice ai cronisti, ma in realtà il suo blitz di ieri pomeriggio in Comune serve a riportare un po' di pace nella pattuglia pentastellata che governa in Campidoglio. «Basta divisioni, dovete remare tutti nella stessa direzione», ripete il garante del Movimento nelle sue tre ore e passa di «chiacchierata» con i consiglieri comunali, in subbuglio da giorni per la piega che ha preso l'affaire Tor di Valle. Il progetto del nuovo stadio da 1 milione di metri cubi divide i Cinquestelle, con gli ortodossi che difendono il «No alla speculazione» pronunciato in campagna elettorale e i neo-stadisti che spingono per l'accordo con i privati, con un taglio minimal alle cubature.
«SERRARE LE FILA» - Ecco perché, in attesa di capire che fine farà la trattativa con i proponenti (domani è in programma un vertice decisivo), Grillo non fa che ripetere ai suoi che devono «serrare le fila». «Non possiamo permetterci divisioni, non in questa fase così delicata. Fuori ci aspettano al varco», dice l'ex comico davanti agli eletti M5S. Ad ascoltarlo ci sono tutti i presidenti delle Commissioni capitoline: da Donatella Iorio, a capo dell'Urbanistica, a Maria Teresa Zotta (scuola), oltre a Enrico Stefàno (mobilità), Daniele Diaco (ambiente), Carola Penna (turismo) e altri ancora.
Virginia Raggi, invece non si fa vedere. Quando il garante varca il portone, intorno alle tre del pomeriggio, lei esce. «Credo sia andata a casa», confida la Zotta.
IL RIMPASTO - «Non possiamo farci vedere divisi, è la nostra occasione, bisogna essere compatti», dice Grillo. Fuori, davanti alle telecamere, ammette che «certo, abbiamo commesso degli errori. Ma abbiamo anche chiesto scusa». E parla anche del rimpasto di giunta. La sindaca è alla stretta finale per rimpiazzare Paolo Berdini, che ha lasciato scoperte due deleghe pesanti, quelle dell'Urbanistica e dei Lavori pubblici. «Gli assessori che mancano? - dice Grillo - Non importa, li troviamo. Gli assessori se vanno bene ci stanno e se non vanno bene se ne vanno».
Durante il suo discorso ai consiglieri e ai presidenti di Municipio, Grillo difende costantemente Virginia. «L'ha blindata», confida una consigliera a fine seduta. «Ci sta provando - ha detto il leader - Voi dovete sostenerla». Avviso ai naviganti: non mettetele i bastoni tra le ruote.
Il vertice, almeno per il momento, ottiene l'obiettivo sperato dal leader. Una tregua c'è, anche su Tor di Valle. Quando escono alla spicciolata dall'incontro, i consiglieri ripetono tutti la stessa cosa: «Decideremo insieme, parlerà Virginia». L'«effetto Grillo» congela le polemiche. Bisogna vedere fino a quando. «È stato un incontro costruttivo, in cui abbiamo parlato della città e anche dello stadio», dice il capogruppo del M5S in Consiglio comunale Paolo Ferrara. Prima di aggiungere, quasi in estasi: «Beppe ha illuminato ancora di più il Campidoglio». Il presidente dell'Assemblea capitolina, Marcello De Vito, lascia l'adunata con un'ora di anticipo. «Perché ho un altro impegno alla Città metropolitana», si giustifica con i cronisti prima di aggiungere la formula di rito: «L'incontro è stato molto positivo. Sullo stadio? Stiamo valutando tutti gli atti. Quando ci sarà una decisione lo comunicherà la sindaca».