La penna degli Altri 23/02/2017 13:41

Stadio in bilico. La Roma trema, Pallotta: "Senza è la catastrofe"

pallotta raggi campidoglio

«Lo stadio non si farà a », annuncia Beppe Grillo al Tg2 della sera. «Un sito alternativo non è ipotizzabile», rispondono subito i soggetti proponenti. Da Boston, si scomoda pure , con un tweet drammatico, segno che il progetto stadio è davvero appeso ad un filo: «Ci aspettiamo un esito decisamente positivo dall’incontro in programma venerdì (domani, ndr). In caso contrario, sarebbe una catastrofe per il futuro della Roma, del calcio italiano, della città, e francamente per i futuri investimenti in Italia». È il tentativo disperato di frenare il principio di una valanga. «A c’è un rischio idrogeologico», ammonisce Beppe Grillo. «Facciamolo in un’area dove non c’è un fiume che esonda», aggiunge. «L’area è sicura dal punto di vista idrogeologico – fanno sapere i proponentie anzi il progetto, con investimenti totalmente a carico dei privati, va a sanare il rischio idrogeologico presente nel quartiere limitrofo di Decima, ben al di fuori del sito dove verrà progettato lo stadio e dove abitano oltre 10 mila romani». Motivo per cui, ribadiscono la Roma e il costruttore Luca , proprietario dell’area in discussione, «… dopo cinque anni di lavori su un progetto in stato avanzato di approvazione nel rispetto di leggi, regolamenti e delibere, non è in alcun modo ipotizzabile un sito alternativo a ».

Vista al di là del Grande Raccordo Anulare, deve apparire una vicenda marziana. Simbolo di una città che ormai sfugge ad ogni logica, in cui può succedere di tutto, o niente, per mesi. E questa, in fondo, è la cosa più grave accaduta al progetto nei primi otto mesi dell’era Raggi: si è detto di tutto, ma non si è deciso nulla. I margini per una soluzione non cruenta della vicenda sono ridottissimi. Ormai sembra chiaro che Giunta e maggioranza dei consiglieri grillini abbiano scartato l’ipotesi di autorizzare solo una riduzione light delle cubature. E qualunque altra ipotesi renderebbe il progetto non più sostenibile finanziariamente.

(gasport)