La penna degli Altri 25/02/2017 15:18
Mario Corsi: «La squadra viene prima di business e cubature»
IL TEMPO (M. VITELLI) - Mario Corsi, 59 anni, è uno dei conduttori radiofonici più seguiti della capitale. Dai microfoni di Radio Centro Suono conduce «Te la do io Tokio», contenitore dedicato all’A.S. Roma.
Qual è la sua posizione sulla costruzione del nuovo stadio della Roma?
«La “terza”. Nel senso che non sono tra quelli che non potrebbe vivere senza, ma nemmeno mi sento di far parte del gruppo di chi spera che non si faccia. Io credo solo che la priorità sia la squadra, se vogliamo vincere devono arrivare giocatori forti».
Quindi la costruzione del nuovo stadio non dovrebbe essere la priorità…
«Esatto. Poi, ovviamente, sarei felicissimo di poter andare in un impianto dove poter vedere bene la partita. Sappiamo tutti che l’Olimpico sotto questo punto di vista è un disastro».
Chi è contrario al progetto dice che Pallotta pensa solo al suo business…
«A me questo non interessa. Se gli faranno fare lo stadio sarò contento, se potrà anche realizzare centri commerciali, negozi e altre attività, meglio per lui. Ripeto, a me va tutto bene, ma prima di ogni cosa voglio vedere giocatori forti indossare la maglia della Roma. Dobbiamo vincere trofei, tutto il resto viene dopo».
Nel caso che lo stadio non si facesse si parla già di possibili cessioni importanti e di un addio di Pallotta…
«Spero non sia così. Sarebbe una catastrofe perdere i pezzi pregiati per fare cassa. Se poi il presidente deciderà di dire addio alla Roma, ce ne faremo una ragione. Questa città è fantastica, così come lo sono i tifosi. L’appeal è elevato, magari arriverà un gruppo cinese con tanti soldi da investire…».