La penna degli Altri 01/02/2017 14:35
La passione del cinema per il Cesena
LA REPUBBLICA (E. SISTI) - Cinema e pallone a incastro. Una volta all’Olimpico Walter Schachner diresse un “corto” che a Roma ancora si ricordano. Partì in contropiede a cinque minuti dalla fine di un Roma- Cesena inchiodato sullo 0-0. Era il 31 gennaio del 1982. L’esordiente Giannini sbagliò un appoggio. Palla a Genzano, poi a Schachner che sembrava Chinaglia, poi ancora a Genzano che aveva seguito l’azione (del film). La Roma di Falcao perse 1-0 in casa. A rivedere oggi la scena su youtube pare di assistere a un episodio di fantascienza nel quale un “giant killer” proveniente dall’Austria trasforma il Cesena in una squadra da Oscar.
Quel giorno in tribuna nessuno voleva crederci. Molti rimasero allo stadio intontiti più di un’ora, come nelle sale di quel periodo quando il film finiva male. Però il Cesena è entrato veramente nel cinema italiano, senza Schachner, passando dalla grande porta di Cinecittà. Il Benito Fornaciari di Alberto Sordi nel Presidente del Borgorosso Football Club (1970) era, non ufficialmente, Dino Manuzzi. E il Borgorosso era a sua volta un Cesena mascherato, trasognato. Anni dopo la Gialappa’s imperversò in tv con le “interviste impossibili” del presidente Lugaresi (la prima parodia del dirigente risale all’Allenatore nel pallone). Nel 2011 il fumettista Gipi, al secolo Gian Alfonso Pacinotti, firma "L’ultimo terrestre". Durante un grottesco contatto con gli alieni il protagonista Spinelli accoglie in radio la curiosa preoccupazione di un ascoltatore: «Se arrivano i marziani, che succederà al vivaio del Cesena?». E chissà perché il Napoli di Troisi in "Scusate il ritardo" perde proprio contro il Cesena. Forse perché è la squadra ideale far dire a un attore tifoso di aver toccato il fondo: «’O Napule nientedimeno sta perdendo cu’ Cesena...». Qualcuno disse: «Può la perfetta bestia nera non essere bianconera?»
Rimane che tra fine anni ‘40 e metà anni ‘60 il cinema italiano fosse soprattutto giallorosso. Gli sceneggiatori avevano una specie di fissazione: la Roma. Che Sordi esibiva come un amuleto. Dal suo terrazzo Sordi annaffiava i laziali che si recavano al derby (Il marito). La Roma della domenica di Majorani e Stajola in Ladri di biciclette (al Flaminio contro il Modena). Brutto, sporco e cattivo, il Gassman dei Mostri è un baraccato dalla famiglia numerosa che non ha i soldi per pagare il medico ma allo stadio ci va lo stesso. E quando segna Manfredini urla: «Oddio me pija lo sturbo!!!». Tanto per ribadire il concetto nel Gaucho Risi, Maccari e Scola fanno incontrare in Argentina Gassman e Mulè. Dopo due chiacchiere Mulè chiede a Gassman: «Sai ch’a fatt’aaa Roma...?». Stasera andranno in campo pezzi di cinema. Tutti da ridere. Anche se stavolta il Borgorosso, nella terra di Sordi, proverà a rimanere serio.