La penna degli Altri 21/02/2017 15:16

Io urbanista, al casting M5S in cerca del nuovo Berdini

Roma: Berdini, per urbanizzazione piani zona servono 100 mln

LA REPUBBLICA (A. DICHIARANTE) - «E’ stato un incontro conoscitivo dai toni molto cordiali. Direi che è stata una chiacchierata, quasi una lezione da parte mia su temi importanti che riguardano la città. Ma di un mio possibile ingresso in giunta non si è proprio parlato». Lucina Caravaggi, professoressa di ruolo presso il dipartimento di Architettura e Progetto del’università La Sapienza, esce dal Campidoglio, dove è appena stata ricevuta dalla sindaca Virginia Raggi e da alcuni esponenti tecnici della squadra capitolina. L’incontro è terminato con un «magari ci risentiremo», ma alla docente è sembrata più una formula di cortesia che di sostanza. Caravaggi, infatti, era stata contattata nei giorni scorsi da collaboratori vicini a Raggi per sondare la sua eventuale disponibilità ad accettare la carica di assessore all’Urbanistica. Una poltrona rimasta vacante dopo le tumultuose dimissioni di Paolo Berdini. E le richieste da parte del team capitolino a Cinque Stelle erano parse abbastanza insistenti, al punto che il nome di Caravaggi aveva iniziato a circolare nel toto-assessore, insieme a quello di altri colleghi provenienti dal mondo dell’accademia. Ieri, però, all’appuntamento a Palazzo Senatorio, nessuno ha espressamente chiesto alla professoressa se volesse fare l’assessore.

«Mi sono state fatte domande generali — continua Caravaggi — e io ho risposto in maniera altrettanto ampia, spiegando quali sono i progetti che sto seguendo o che ho seguito in passato per conto dell’università e che riguardano la mobilità, il sociale, l’archeologia, le periferie. Mi verrebbe da dire che ho tenuto una sorta di conferenza per i miei uditori, perché ho parlato molto più a lungo io». Si sarebbe trattato, quindi, di un incontro interlocutorio, all’esito del quale la candidatura della docente sembrerebbe essere definitivamente tramontata. Per indisponibilità di entrambe le parti, forse. «Io rappresento innanzitutto l’istituzione universitaria — ha tenuto a precisare Caravaggi — e ho voluto ribadire la totale disponibilità da parte del nostro dipartimento nei confronti del Comune a collaborare e a fornire sostegno nella soluzione dei tanti problemi che Roma si trova ad affrontare». Nessun cenno all’affare stadio, comunque, né ad altri dossier scottanti per l’amministrazione. L’impressione, dunque, è che dal Campidoglio non fossero più interessati ad avere in squadra la professoressa, forse perché il suo curriculum non è stato ritenuto aderente alle esigenze della giunta o forse perché l’attenzione della sindaca e dei suoi si è ora concentrata su figure esterne agli ambienti accademici.