La penna degli Altri 25/02/2017 01:23
Incontro a Londra, Sky e Mediaset trattano l'accordo
REPUBBLICA.IT (F. BIANCHI) - Summit a Londra: secondo voci della City, Sky e Mediaset Premium sarebbero vicinie a concludere l'accordo. E questo cambierebbe radicalmente tutti gli assetti del panorama televisivo. Un colosso della tv, un colpo per Rupert Murdoch. Fuori gioco (al momento) Vincent Bollorè, indagato per aggiotaggio, ecco che la tv berlusconiana avrebbe virato decisamente, spostandosi verso Sky. Questo, in futuro, avrà riflessi (soprattutto) sui diritti tv del calcio.
Vivendi ha raggiunto un accordo con Mediaset la scorsa primavera per rilevare per un miliardo la pay-tv del Biscione. Accordo contestato e disdetto dai francesi a luglio perché – sostengono i francesi – i conti della tv a pagamento di Cologno erano differenti da quelli prospettati. La disdetta del contratto è finita a carte bollate (la prima udienza è prevista per il 21 marzo) con la famiglia Berlusconi che chiede danni importanti ai transalpini. Mediaset ha dovuto contabilizzare in perdita 100 milioni in più solo nel primo semestre 2016 a causa della rottura.
Dopo il no dei francesi all’acquisto, i titoli delle televisioni di Arcore sono crollati al ribasso e qualche mese dopo Vivendi, la holding di Bolloré, ha iniziato a scalare Mediaset salendo fino al 29% del capitale. Un rastrellamento su cui (come abbiamo scritto oggi) i pm di Milano hanno acceso un faro indagando lo stesso Vincent Bolloré e l’ad di Vivendi Arnaud De Puifontaine.
A questo punto già dalla prossima stagione, Mediaset potrebbe cedere a Sky il suo pacchetto della Champions League che era stata pagata all'Uefa (di Platini) a carissimo prezzo, 220 milioni a stagione. Ma sarà sull'asta dei diritti 2018-2021 che potrebbero esserci le novità, una autentica rivoluzione. L'Uefa, già in primavera, farà il suo bando d'asta, sperando in un incremento del 30 per cento. Ma nessuno pare intenzionato a spendere più di cento milioni all'anno: è vero che dal 2018 ci saranno quattro italiane “sicure” ai gironi (ora sono due con la terza costretta ai playoff d'agosto) ma la Champions, pur essendo un buon prodotto, non dà la stesse garanzie del campionato, dove si sa che si va in campo da agosto a maggio dell'anno successivo.
La Champions è più aleatoria. Per questo la cifra non dovrebbe avvicinarsi a quella pagata da Mediaset, che ora dà le gare di Juve e Napoli in pay (ma con scarsi risultati sugli abbonamenti). Sky è pronta a concorrere, ovviamente, e riprendersi la Coppa con le grandi orecchie ma anche la Rai vorrebbe una partita di un'italiana da trasmettere in chiaro. Possibile un accordo. E dopo la Champions, ci sarà la grande asta del campionato di serie A (sempe 2018-'21): forse a settembre, o, se va bene, verso l'estate.
L'Antitrust, come noto, ha bocciato le linee guida: la Lega di A ha scelto di non andare al Tar del Lazio ma preferisce trattare (lo sta facendo in questi giorni). Chiaro, che Sky-Mediaset sarebbe fortemente interessata al campionato, ma, attenzione, stavolta potrebbe scendere in campo anche Discovery che si sta consolidando anche in Italia. In ballo anche la Coppa Italia: la Rai potrebbe fare un passo indietro, puntando-come detto-alla Champions e alle sue trasmissioni-cult (Novantesimo e Domenica Sportiva). Urbano Cairo ha già detto che è interessato per La7, che ora ha ben poco prodotto sportivo, ma la stessa Discovery potrebbe fare un'offerta. Una curiosità: la Coppa Italia è l'unico prodotto dove i diritti esteri valgono molto di più di quelli domestici. Addirittura il doppio, 50 contro 25. E adesso la Lega spera di vendere meglio, in tutto il mondo, anche il campionato come fanno Premier e Liga: ai 20 presidenti di A interessa una sola cosa. Che in cassa arrivino 1200 milioni all'anno come adesso...