La penna degli Altri 23/02/2017 15:02
Il turnover per Totti, a Firenze aria di evento
LA REPUBBLICA (M. PINCI) - Curioso che, nonostante risultati diversi, Spalletti e Sousa annuncino intenzioni analoghe: «Non ci accontentiamo dello zero a zero, giochiamo per vincere». Facile dirlo per la Roma, che forte del successo per 4-0 al Madrigal accoglie all’Olimpico il Villarreal lasciandosi persuadere dall’idea di un largo turnover. Gioca Totti dall’inizio, chiudendo il capitolo della crepa aperta domenica sera da Spalletti. L’unico timore dell’allenatore, pronto a dare spazio pure al redivivo Vermaelen e a Mario Rui, è di sottovalutare le insidie dopo il trionfo dell’andata: «Non si gestisce niente, sarei deluso se i ragazzi non cercassero un’altra vittoria, non vogliamo fare come il Milan contro il Deportivo, che vinse 4-1 e poi perse 4-0». Nonostante il rischio appagamento — o forse proprio per evitarlo — Spalletti rinuncerà in un colpo solo a Dzeko e Salah. Per tenersi qualche carta da giocare nella ripresa e soprattutto per far riposare i suoi big in vista di una settimana lunga che inizierà domenica sera con la trasferta a Milano in casa dell’Inter, proseguirà mercoledì con il derby d’andata di coppa Italia e si chiuderà il sabato successivo contro il Napoli.
Ma se la stagione giallorossa vive ancora della prospettiva di competere in tre manifestazioni, per la Fiorentina quello contro il Borussia è il match dell’anno. E per difendere il successo di Mönchengladbach punterà sull’uomo che l’ha propiziato: Sousa riparte da Bernardeschi e dal suo gol-gioiello al Borussia Park. Ad aspettare lui e Chiesa, l’altra vera speranza viola, 30 mila tifosi per quella che Firenze vive come una finale, nonostante siano appena i sedicesimi. Per salvare la stagione disgraziata, lo sanno anche i calciatori, l’unica strada è l’Europa: «La spinta dei tifosi ci può dare il 30 per cento in più — conteggia il tecnico — giocheremo per vincere perché se pensassimo a gestirla finirebbe male». Forse anche per questo il tecnico annuncia frettolosamente che «chi passerà il turno può arrivare in finale». Tra speranza e un po’ di follia.