La penna degli Altri 27/02/2017 15:42

IL PUNTO DEL LUNEDI' - Garlando: "La Roma è Nainggolan: pronta per vincere" - Mura: "Un Gattuso che vede la porta"

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LAROMA24.IT - Buona la prima del mini tour de force della Roma. I giallorossi piegano l' per 3-1 e guadagnano 3 punti sul a pochi giorni da uno scontro diretto che appare sempre più decisivo, oltre a restare in scia di una che continua a vincere e non trova battute d'arresto. La scena è tutta per , giustamente celebrato per la sontuosa prestazione di San Siro.

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Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.

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IL MESSAGGERO (M. CAPUTI)

Nel caso delle gare più attese dell’ultimo turno, -Atalanta e -Roma, il dettaglio porta il nome di Caldara e . Le loro doppiette hanno squarciato il cielo di e diMilano, simboleggiando due vittorie di grande spessore. La Roma ha dato superba prova di forza, confermando, per classifica e qualità, di essere la vera seconda forza del campionato. Brava la squadra per gioco e personalità, grande stratega che ha azzeccato tutte le mosse. Il tour de force giallorosso è iniziato nel migliore dei modi. Con la vittoria di Milano, la Roma si è messa a debita distanza le due avversarie più pericolose: e . Ora si presenta ai prossimi impegni con ulteriori certezze, cominciando dal derby, per arrivare alla sfida con il . Battendo l’, la Roma, oltre che a se stessa, ha fatto anche un bel favore alla Lazio. Seppur sbiadita, a tratti svogliata, la squadra di Inzaghi ha ottenuto i tre punti che servivano. Calendario allamano potrebbe approfittarne e guadagnare punti importanti sulle rivali



CORRIERE DELLA SERA (M. SCONCERTI)

Molto più forte la Roma dell', nel complesso e nei singoli. Qualcosa ci mette anche Pioli che presenta una formazione strana, sbilanciata, più goffa che romantica. Si interrompe così una corsa dell' che aveva forza ma non indirizzo. Inseguiva se stessa, un nuovo inizio ma senza specificarlo. Sono abbastanza sicuro che la nuova società farà grandi sforzi per costruire la squadra, ma non so se basteranno e soprattutto non è ancora quel tempo. La Roma si è portata da anni avanti nel lavoro. Si vedono le mani di Baldini e , poche cose sono banali nella Roma a parte la storia dello stadio. Ha avuto anche fortuna trovando i gol con due discese prodigiose di , ma l' non è mai stato, un avversario, era e rimane di una categoria diversa. Quello che migliora è semmai il rapporto con . Sembra un avversario stanco in attesa di capire il suo destino contro il . De Laurentiis è un uomo complesso, molto narciso, ha sbagliato a parlare subito dopo la partita di , ma quando dice che la rosa del non è usata per quanto servirebbe ha ragione. Sarri gioca sempre con gli stessi quindici uomini. Arrivati a marzo è difficile continuare a correre. Il è più forte dell', ma se ha una flessione può diventare un rumore che resta, non è una squadra capace di smaltire facilmente una crisi. L' può cercare quello spazio, il tempo gliene ha dato facoltà, la giornata anche, ma senza pensare alla Roma. È vero che Pioli aveva assenze importanti, è vero anche che manca un rigore, ma se parliamo di calcio la Roma ha fatto sempre quello di cui aveva bisogno. Mentre Pioli ha dovuto fin dall'inizio forzare la partita con una formazione non moderna, solo sbagliata. Non si possono aggiungere Candreva e Perisic a D'Ambrosio e non essere ancora nemmeno a metà campo. Si lascia il pallone agli altri.



LA REPUBBLICA (G. MURA)

La Roma vince a San Siro, stacca di altri tre punti il e può allontanarlo ulteriormente a fine settimana. batte , verrebbe da scrivere, ma sarebbe fare torto alla più sostanziosa, da subito, manovra della Roma. È Handanovic, con due grandi parate nel primo tempo,a tenere in partita l’. Il sigillo è in due formidabili tiri da fuori dell’ex mediano, ora tuttocampista non solo di fatica. È un Gattuso che vede la porta. Ha fatto fare a Gagliardini la figura della scolaretto. Non è colpa di Gagliardini se l’ ha praticamente regalato il primo tempo alla Roma. Pioli ha studiato molto, forse troppo, questa sfida, cui l’ arrivava con nove vittorie nelle ultime dieci. Ha messo la squadra a specchio con , ma senza trarne giovamento. Troppo solo Icardi, solo decorativi Perisic e soprattutto Candreva sulle corsie esterne. Mentre e facevano impazzire D’Ambrosio e Perisic, l’ arrivava al tiro rare volte e con gli inserimenti dei centrocampisti (Joao Mario e Brozovic).



GAZZETTA DELLO SPORT (L. GARLANDO)

La Roma è , una squadra al culmine della sua maturità tattica e tecnica, pronta per vincere. Due volte il bravo Gagliardini ha peccato di tenerezza nell’incrocio con , due volte il Ninja ha fatto gol. Hanno vinto i più forti. L’ ha provato a darsi coraggio preferendo Perisic ad Ansaldi e promettendo, soprattutto a se stessa, una gara offensiva. Ma il coraggio viene dal gioco, non dai giocatori. Infatti i nerazzurri, specie nel primo tempo, insicuri del loro palleggio, hanno lanciato spesso, troppo, come non fanno contro avversari inferiori. La Roma invece ha dimostrato la forza della sua identità, confortata dalla nuova solidità difensiva che è il vero scarto rispetto al passato prossimo. L’autoritario 3-1 di San Siro, gestito da grande, vale come un cartello di fine lavori. , tra un oracolo da guru e una sparata da paraguru, ha completato la trasformazione della Roma: da squadra bella a squadra da campionato intero. Recuperare 7 punti alla non è uno scherzo, ma sei hai un 9 che lotta con Higuain per il trono del gol, un che oggi è il giocatore più forte del torneo e lo scontro diretto in casa, minimo, devi provarci. Intanto ha staccato il , che sabato all’Olimpico potrà eliminare definitivamente dalla corsa al secondo posto.



LA STAMPA (G. GARANZINI)

Le gerarchie di vertice restano quelle. La lassù, la Roma teoricamente ancora a portata di rimonta. Se a firmare il sabato del villaggio era stato il magnifico Caldara, l'uomo della domenica è senza ombra di dubbio lo straripante : la cui doppia prodezza di San Siro ha confermato che, nella peggiore delle ipotesi, è la Roma di la seconda forza del campionato. Una bella partita, che la Roma ha giocato a memoria e l' contro-giocato avventurosamente secondo caratteristiche rispettive. Più folto il centrocampo nerazzurro, ma più qualitativo quello giallorosso in cui è tornato a fare onore al soprannome di lavatrice di cui lo gratificò prima dei gravi incidenti al ginocchio: dateglieli pure sporchi i palloni, pensa lui a centrifugarli e a restituirli puliti. Di fianco a lui il miglior da anni a questa parte, non più soltanto in chiusura ma anche in fase di rilancio, preferibilmente di prima. E poi , si capisce, poco più avanti degli altri due ma sempre pronto a ripiegare così come a sostenere da vicino una volta riconquistata palla. Uno che già con questo doppio lavoro la pagnotta se la guadagnerebbe eccome. Ma in più il belga si è messo a segnare come un attaccante vero: e i due gol di ieri sera a San Siro sono prodezze da cannoniere vero, non da attaccante di complemento. Il primo con un destro forte e tagliato sul palo lontano dal vertice sinistro dell'area. Alla Del Piero per capirci, ma del migliore. II secondo con un affondo di cinquanta metri chiuso da una sassata imprendibile. In entrambe le occasioni ha saltato Gagliardini: con grande eleganza sul primo gol, con qualche sospetto di spinta sul secondo. Contro questo genere di manovra, e queste prodezze, l' ha prima sofferto, salvato in almeno due occasioni da Handanovic, poi ha cominciato a cercare qualche strappo in velocità sino a trovare con una spaccata di Icardi il gol della speranza. Ma la suspence è durata giusto il tempo del rigore di Medel su , che ha trasformato con la consueta, inusuale freddezza. Ribadendo un verdetto qualitativamente ineccepibile.



LEGGO (R. BUFFONI)

Lo non sarà più un ecomostro, ma il mostro adesso la Roma ce l’ha in squadra. Si chiama e ieri a San Siro è valso da solo il prezzo del biglietto. I due gol con i quali ha annichilito l’ vogliosa di dimostrarsi all’altezza della lotta sono stati due pezzi di forza atletica, sapienza tattica e capacità tecnica. ha aperto la cassetta degli attrezzi che solo i campioni hanno in dotazione. Una prestazione che arriva dopo tante altre partite giocate da protagonista e leader della squadra giallorossa. Ieri a farne le spese, poi, è stato Gagliardini. Ovvero il centrocampista italiano rivelazione dell’anno che senza lo sciagurato (per lui) duello col belga sarebbe stato premiato con voti alti per la prestazione offerta. ringrazia e incassa altri tre punti che lo lanciano al prossimo step: derby di coppa Italia mercoledì. La sfida con Inzaghi vale l’accesso alla finale e va valutata nell’arco dei 180’. La Lazio battendo l’Udinese si risiede al tavolo Europa League (anche grazie al ko dell’) e vede da vicino quello . Ma all’Olimpico ha qualche problema nell’andare in gol: solo 2 nelle ultime tre partite e solo dal dischetto. Non un problema da poco.