La penna degli Altri 22/02/2017 13:34
Falcao ritorna e lancia ancora la sfida alla Juve «È grande Roma»
Ieri Paulo Roberto Falcao è tornato a Trigoria per presentare il docufilm «Chiedi chi era Falcao» diretto da David Rossi, che andrà in onda domani sera su Roma Tv al termine della partita di Europa League contro il Villarreal. Presenti alla presentazione anche Bruno Conti e Ubaldo Righetti, che insieme a Falcao hanno scritto tra le pagine più belle del calcio giallorosso.
L'amore per la Roma "non si è spento neppure a trent’anni di distanza", dice Falcao, che ricorda anche il gol di Turone annullato a Torino contro la Juve: "Io vorrei anche quello scudetto, però consola sapere che il calcio non è questione di giustizia, ma semplicemente un gioco". Non era facile combattere con squadre più forti non tecnicamente, ma politicamente. Il presidente Viola non aveva il potere economico delle altre società, però aveva grinta. Avremmo potuto vincere altri due scudetti. Intendiamoci, la Juve era una squadra fortissima e potente. Proprio per questo il nostro scudetto è stato straordinario, perché siamo riusciti a battere una squadra che aveva metà Nazionale italiana, anche se in generale abbiamo vinto meno di quanto dovevamo. Comunque è bello che anche oggi ci sia questa sfida. La Juve è ancora fortissima e la Roma è una squadra grande, e per esserlo ancor di più deve avere un proprio stadio. Adesso c’è una società vera, si può iniziare a costruire una vittoria anche fuori dal campo: con l’organizzazione, con la possibilità di conoscere un giocatore ed acquistarlo. È una Roma che pensa al presente ma anche al futuro. È una Trigoria diversa, che sa di vittoria. Il club deve pensare in grande».
Parla anche della Roma di Viola: "In Brasile avevo vinto tutto e nella vita bisogna rischiare. Qui a Roma ho avuto la fortuna di trovare un allenatore come Liedholm e grandi compagni. Bruno (Conti) tecnicamente era più forte di me, Agostino (Di Bartolomei) calciava meglio, Pietro (Vierchowod) era più veloce, io magari ho portato quella mentalità che ha convinto tutti di poter vincere. Nel 1991 avevo già trovato l’accordo per un biennale come allenatore della Roma, ma con la morte di Viola si fermò tutto".
L'ex campione brasiliano ha parlato anche del rapporto tra Totti e Spalletti: "È difficile giudicare. Francesco è un giocatore straordinario che avrebbe meritato il Pallone d’oro, Spalletti sta mostrando tutto il suo valore. Sono due persone intelligenti, l’importante è che si rispettino. Io mi auguro che Totti possa giocare fino a 50 anni. L’ho visto prima e gli ho ricordato che un anno fa, quando aveva problemi, l’avevo invitato a giocare nella mia ex squadra, lo Sport Club do Recife. Ero con la numero dieci pronta per lui, ma poi ha rinnovato...".
(gasport)