La penna degli Altri 09/01/2017 20:38

Occhio per occhio

Genoa CFC v AS Roma - Serie A

ULTIMOUOMO.COM (D. SALTARI) - Al fischio d’inizio ieri, e Roma presentavano diverse somiglianze praticamente impronosticabili ad inizio campionato. Entrambe le squadre si schieravano con una difesa a tre: il con Izzo, Burdisso e Muñoz; la Roma con Juan Jesus, Fazio e . Entrambe le squadre si disponevano in campo in maniera asimmetrica a sinistra: il con un 3-5-2 sbilanciato dalla parte di Ocampos, che agiva da ala di fatto; la Roma con un 3-4-2-1 che si inclinava nella zona di e si riequilibrava in solo quando Bruno Peres avanzava sulla trequarti. Entrambe le squadre facevano della fisicità e dell’intensità i loro principali punti di forza.

A fine agosto, in pochi avrebbero potuto pensare che e Roma sarebbero state tanto simili, a inizio gennaio. Per più ragioni.

La fisicità

Il fatto che le due squadre abbiano giocato su un livello di intensità simile è stato sorprendente. Se il è notoriamente una delle squadre più intense del campionato, la Roma ha invece sofferto per quasi tutta la prima parte di stagione i ritmi alti, il gegenpressing e la riconquista delle seconde palle. Difetti che hanno causato sconfitte clamorose, come quella con l’Atalanta, quando la Roma venne divorata nel secondo tempo dagli uomini di Gasperini. (...)

Le marcature a uomo 

Scomporre il match in una serie di duelli individuali, d’altra parte, è l’abitudine per il di Juric, che fa delle marcature a uomo a tutto campo uno dei suoi punti fermi. Proprio le marcature senza palla sono state il bivio da cui la partita delle due squadre ha iniziato a prendere strade differenti.

Il marca a uomo a tutto campo ma, contro le squadre con un’unica punta, si riserva di mettere l’attaccante avversario in inferiorità numerica contro due centrali: in questo caso contro Burdisso e Muñoz. Se da una parte questa mossa permette di controllare più facilmente il potenziale offensivo avversario, dall’altra però comporta anche tutta una serie di effetti collaterali meno piacevoli. (...)

La costruzione

(...)  La Roma, che pure ha fatto pesantemente ricorso al lancio lungo per , è invece riuscita invece a gestire il primo possesso con più tranquillità con uno dei centrali di difesa liberi, arrivando spesso sulla trequarti anche palla a terra.

Nonostante ciò, alla squadra di manca ancora la sicurezza tecnica di gestire il possesso in maniera pulita ad alti ritmi. Ieri appoggi semplici ed errori tecnici banali hanno ancora sporcato la manovra nell’ultima trequarti impedendole di arrivare in porta con più facilità, in una partita in cui ha passato con un’accuratezza di dieci punti percentuali al di sotto della propria media stagionale (73% contro 83%).

La complessità

In definitiva quello che ha fatto la differenza è stata però la gestione della complessità da parte dei due allenatori. in questa prima metà di campionato ha forgiato una Roma fluida, capace di adattarsi all’avversario e ai momenti della gara, anche in maniera cinica. Nell’ultimo quarto d’ora, ad esempio, ha deciso di lasciare libero il primo possesso del e difendere lo spazio abbassando il baricentro inserendo per Bruno Peres. Poi ha iniziato a utilizzare il possesso esclusivamente come arma difensiva mettendo dentro per . (...)

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