La penna degli Altri 28/01/2017 16:00
"Mi manda mio fratello". Rock e garra, ecco l'Italia dei Fazio
«Non si molla niente qui, e si crede al 100% nell’obiettivo da raggiungere». Mariano Fazio si è appena allenato, ha fatto la doccia, con l’italiano non se la cava ancora benissimo ma i concetti si capiscono e anche con facilità. Somiglia in modo incredibile a Federico, è difensore centrale come lui, ma mancino, ed è stato tesserato dopo un paio di settimane di prova. Vivono insieme all’Eur, il resto della famiglia è in Argentina: «Compreso – racconta Mariano – nostro fratello più piccolo, che ha 12 anni. Con lui, quando siamo a casa, ci divertiamo e giochiamo alla playstation, ma il capofamiglia non sono io. È Federico che sa tutto e di tutti si preoccupa: dal nonno all’amico, non trascura nessuno. Voi lo vedete tranquillo, ma è uno che sa come vanno fatte le cose».
«Sapevo che Federico era forte e che era un leader, ma non mi aspettavo che facesse così bene già in questa stagione. Non solo nella Roma, ma proprio in A. Da quando gioca è sempre stato molto costante, ma adesso è cresciuto molto e nell’ultima partita col Cagliari è stato perfetto». Giornata da ricordare, quella di domenica scorsa, per i fratelli Fazio: Mariano gioca, segna e vince, poi corre allo stadio, Federico vince e basta. «Infatti gliel’ho detto: “Io in campionato ho segnato, tu ancora no”. Mi piacerebbe giocare un giorno con lui, ovvio che abbia questo sogno, ma ora mi godo solo l’avventura in Italia».
Scudetto per la Roma? «Mancano tante partite, ma la Roma è viva, è lì, ci crede Federico e ci credono tutti. E poi c’è anche l’Europa League, è ancora tutto in ballo». L’obiettivo della Roma è chiaro, quello di Mariano pure: «Voglio aiutare il Ciampino a salvarsi, qui mi stanno dando tanta fiducia ed è bello dimostrare qualcosa».
(gasport)