La penna degli Altri 07/01/2017 15:10
Maglie, scritte e affari: se lo sponsor usa De André
LA REPUBBLICA (A. SORRENTINO) - La maglia non si tocca. L’attaccamento alla maglia. Onora il padre e la madre, ma anche la maglia. Concetti romantici, ormai avvolti dalla nebbiolina del ricordo, che in alcuni casi stingevano, e stingono ancora, in declinazioni minacciose, con certi tifosi che pretenderebbero dai calciatori del terzo millennio un attaccamento ai colori come nelle ere geologiche del pre-svincolo o prima di Bosman, quando il legame del giocatore col club era spesso imposto dalle circostanze, mica sempre e solo dal cuore. E allora: non meritate questa maglia, toglietevi quella maglia di dosso, anzi fatelo in fretta sennò è peggio per voi. Ma il mondo è cambiato, e il calcio non parliamone. La maglia è mutata concettualmente e si è rivoluzionata in pratica: una volta era di stoffa pesante, anche un po’ largotta addosso e sui fianchi, ora è di tessuti sintetici, antitraspiranti e aderenti, e guai ad avere un filo di pancia che si vede subito (ma non ditelo a Higuain). Insomma ora la maglia, come i calciatori che la indossano, è proprio un’altra cosa, e diciamocelo: se qualcuno è veramente attaccato alla maglia nel calcio moderno, quelli sono i signori sponsor. Loro ci tengono moltissimo. La maglia è la loro vetrina, è veicolo promozionale, è terreno di conquista, gomiti larghi e nessuno si avvicini, visto quello che pagano. Siamo tanto abituati a vedere il logo dell’inserzionista sul petto del centravanti dei nostri sogni che fa strano ormai leggerci dell’altro, come capiterà alle maglie del Genoa a partire dalla partita contro la Roma. Domani ci sarà una frase di Fabrizio De André: «Al Genoa scriverei una canzone d’amore, ma sono troppo coinvolto», mentre nelle successive partite ci saranno altre frasi, tutte di genoani o illustri. Bella iniziativa? Certo. Però lo sponsor si staglia sullo sfondo anche qui, perché trattasi di campagna promozionale finalizzata a rivelare il nome del misterioso inserzionista alla fine della serie di magliette, che tra l’altro diventeranno pezzi unici e saranno a loro volta vendute ai tifosi in ossequio alle leggi del merchandising, che te lo dico a fare.