La penna degli Altri 09/01/2017 15:57
IL PUNTO DEL LUNEDI' - Caputi: "Roma, 3 punti più pesanti rispetto alle altre" - Garlando: " Spalletti, felice, canta una «Roma cazzuta»"
LAROMA24.IT - Il primo turno del 2017 regala un sorriso alla Roma, che esce da Marassi con 3 punti importanti arrivati nel corso di una partita vinta soprattutto sul piano fisico. Il primo ad esaltare il gruppo giallorosso è proprio Luciano Spalletti, soddisfatto dalla prestazione e dall'intensità fisica dei suoi giocatori.
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Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.
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IL MESSAGGERO (M. CAPUTI)
La Roma è tra quelle che può ritenere i suoi tre punti più pesanti degli altri. La trasferta di Genova era assai insidiosa, ancor di più per chi, come la squadra di Spalletti, non vinceva lontano da Roma dal 26 ottobre con il Sassuolo. Concentrata e pratica in fase difensiva, ha avuto il merito di non subire l’aggressività del Genoa, anticipandone le mosse, principalmente nel 1° tempo.
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LA REPUBBLICA (M. CROSETTI)
La Roma è stata più tonica di altre volte o forse, come dice Spalletti, cazzutissima. A Marassi è bastata un’autorete, sul campo e contro l’avversario che alla Juve era costato una sconfitta, segno di saldezza non solo atletica. Peccato che al Genoa sia presto mancato Perin, colpito da una specie di maledizione delle ginocchia: ad aprile aveva ceduto il destro, ieri lo ha fatto piangere il sinistro, calde lacrime versate dopo una parata stupenda e fatale. Crociato, stagione finita. Per lui un abbraccio e la speranza di rivederlo presto.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT (L. GARLANDO)
Tutto liscio per Allegri che però è uomo saggio e da questa serena tappa di trasferimento trarrà più motivi di preoccupazione che di sollievo. Perché? Perché nella tana del Genoa, dove la Juve affondò di brutto, la Roma ha vinto lottando duro, con una disponibilità al sacrificio raramente mostrata in passato. Spalletti, felice, canta una «Roma cazzuta». Ha ragione. E fa bene ad esaltare Szczesny: «Ha guizzi da trequartista». La Roma di Totti oggi si vanta delle giocate di un portiere: un paradosso, ma non un passo indietro. La bellezza da sola non è mai bastata per vincere una corsa a tappe logorante. Per arrivare in fondo, servono continuità di lavoro e l’energia etica mostrata a Marassi. Sullo stemma il ringhio di De Rossi più che il cucchiaio del Pupo. Ieri la Roma, solida e cattiva, ha vinto «da Juve»: cioè ottenendo il massimo col minimo concesso, soffrendo fino al 90’.
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IL TEMPO (G. GIUBILO)
L’Italia in ghiaccio non propone clamorose inversioni di tendenza Ma succede che l’attacco atomico della Roma abbia bisogno di un fortunoso autogol per espugnare la. Marassi genoana, dove erano cadute Ia Juventus, il Milan e la Fiorentina. Quell'unica rete blinda il secondo posto dei giallorossi alle spalle della capolista e Spalletti si mette cosi a posto le velleità del Napoli, che aveva sfruttato con un po’ di fortuna il turno giocato in anticipo, ristabilendo le distanze in classifica. Distanze mantenute anche dalla Juventus, che non rallenta la corsa e allo Stadium chiude presto i conti, nonostante il Bologna produca un gioco piacevole. La squadra di Allegri torna a +4 dalla Roma, tenendo in riserva un tesoretto da rimpinguare facilmente con il recupero contro il Crotone.
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IL GIORNALE (T. DAMASCELLI)
Inutile farsi tante illusioni: rientrata in Patria la Juventus ritorna perfida e vincente, la coppia argentina sistema la questione Bologna nel prima tempo, la squadra di Donadoni gioca un buon football ma dall'altra parte ci sono Higuain e Dybala: il totale è prevedibile. Se poi Allegri, dopo cinque mesi, finalmente sceglie la formazione "normale, quella prevista la scorsa estate, con i due argentini e Pjanic alle loro spalle, allora tutto rientra nella norma e nella logica. Dunque come prima, più di prima, non è successo nulla, vincono tutte quelle (le inseguitrici) che, come si dice e si scrive, "vincono soffrendo", senza meriti in alcuni casi, favorite da decisioni arbitrali discutibili e discusse ma, se gli arbitri sbagliano, i calciatori nulla fanno per evitare gli errori, anti simulano, ingannano e il loro sindacato assiste in silenzio, confermando la propri a totale inutilità..