La penna degli Altri 09/01/2017 16:57
Cinica e fortunata, la Roma non incanta ma tiene il passo
LA STAMPA (M. CASACCIA) - La Roma inizia il 2017 prendendo il bottino pieno sul campo del Genoa, dove nel 2016 avevano smarrito punti la Juventus (battuta 3-1), il Napoli (0-0) e il Milan (sconfitto 3-0). Ai rossoblù di Juric non riesce un nuovo colpo da ammazzagrandi. E capitolano per un'autorete sfortunata di Izzo, il quale cosi conquista l'amaro primato di essere unico giocatore di A a quota 2 autogol, dopo quello nel derby. Basta quell'episodio a decidere una «gara sporca», come la definisce Spalletti, felice per «il carattere e le qualità mentali, che altre volte ho criticato nei miei giocatori, messi in campo stavolta». Cinica, la Roma, nel portare a casa un successo pesante nella corsa in alta quota.
Effetto sfortuna Il Grifone di Juric può recriminare per un rigore negato sullo 0-0 (al 23' Strootman colpisce incautamente Rigoni in area). E prendersela con la sfortuna. Oltre al tocco maldestro di Izzo che devia nella propria porta il tiro-cross di Bruno Peres, dopo pochi minuti Perin sfodera una gran parata su Dzeko ma si fa male al ginocchio, il portiere esce in lacrime, sostituito da Lamanna. La diagnosi non lascia scampo: rottura del legamento crociato sinistro (l'anno scorso stesso infortunio ma al ginocchio destro): per il portiere stagione finita. I rossoblù faticano a tessere gioco, con la mediana d'emergenza Cofie-Rigoni, vanno più a folate sulle fasce e cercano l'assalto nei 10' finali con l'ingresso del nuovo acquisto Pinilla. Per ora anche indeboliti dal mercato con le cessioni di Rincon alla Juve e Pavoletti al Napoli, riescono comunque a creare alcune grandi occasioni su cui Szczesny e prodigioso: soprattutto, bel riflesso su punizione di Ninkovic deviata e volo plastico sul destro di Ocampos all'ultimo istante. I capitolini hanno comunque controllato maggiormente la partita, andando vicini al raddoppio con palo di Dzeko (nessuno finora ne ha colpiti più di lui: 4). Ma è stata una Roma assai diversa da quella vista spesso, nel bene e nel male, nel 2016. Cinismo, si diceva: per la prima volta in questo campionato i giallorossi non hanno prodotto tiri nello specchio nella ripresa e, in totale, solo contro la Juve hanno tirato tra i pali meno di ieri (3 conclusioni a Genova, 2 a Torino). Al contempo, stretta intorno a Fazio diventato certezza, hanno concesso nel complesso poco al Genoa.
Fantasmi in agguato Dzeko e compagni, da 90 gol nell'arco del 2016, vincono su autorete la prima del 2017. «Per me un gran successo - dice Luciano Spalletti - su un campo tempestoso. Avevo visto il Genoa contro Juventus e Milan, la forza e l'impeto che sanno mettere in queste partite. Se non hai qualità non vinci 30 con la Juve in 30'... Perciò sono tre punti importanti, per stare aggrappati al carro vincente». Tenere dietro il Napoli e continuare nell'inseguimento alla capolista bianconera. Oltre a calmare i fantasmi dell'ambiente romano che Spalletti continua a vedere. «Qui c'e chi ogni giorno prova a smontare quello che costruiamo. La mia frase sulla Juventus in conferenza stampa? Quello che interpreta la gente non mi interessa, per me conta quello che dico io e mi interessa solo il mio rapporto coi giocatori. Qui si vuole far apparire una situazione che non è reale».