La penna degli Altri 11/01/2017 23:49

Alla riunione manca l'assessore Berdini e la Roma "vede" lo stadio

Stadio della Roma di notte tor di valle

ILPOSTICIPO.IT (N. SANTARELLI) - Vicini al lieto fine. Ieri in Campidoglio nuovo incontro dedicato allo . Presenti il dei giallorossi Mauro , il costruttore Luca , la sindaca Virginia Raggi affiancata dal vice sindaco Luca Bergamo e dal presidente del consiglio comunale Marcello De Vito, grande tifoso della Roma, ma soprattutto mediatore tra Comune e proponenti in questa fase decisiva. Grande assente ieri l’assessore all’urbanistica Paolo Berdini.

La Raggi, che con De Vito, Frongia e Stefàno (consiglire comunale dei 5 stelle) nel dicembre del 2014 votò contro la delibera di interesse pubblico sullo stadio, ora ha detto sì, sconfessando di fatto la linea di Berdini, e facendo un passo indietro rispetto alla posizione assunta due anni fa. La sindaca, grazie evidentemente all’opera di persuasione di Daniele Frongia, suo fedelissimo inizialmente vice sindaco e ora assessore allo Sport, e di Marcello De Vito, il terminale capitolino di Roberta Lombardi, si è convinta della bontà di un progetto che vale 1.700 miliardi di euro tra opere pubbliche, stadio e business park. Attenzione però perché la partita non è affatto chiusa. Comune e proponenti devono infatti trovare un’intesa che rispetti la delibera del dicembre del 2014.

Condizioni necessarie per il riconoscimento dell’interesse pubblico sono il potenziamento della Roma-Lido e il prolungamento della Linea B della metro, il collegamento ciclo/pedonale con la stazione ferroviaria di Magliana sulla linea FL1, l’adeguamento della via Ostiense e della via del Mare, il ponte sul Tevere sulla Roma-Fiumicino, la messa in sicurezza del Fosso di Vallerano. Al punto 9, la delibera del Campidoglio è chiarissima “il mancato rispetto delle su esposte condizioni necessarie, anche solo di una, comporterà decadenza ex tunc del pubblico interesse”. E le opere pubbliche elencate rappresentano proprio la condizione necessaria numero uno. Virginia Raggi chiede una riduzione del 20% delle cubature del business park, ovvero delle torri, ma deve anche trovare una soluzione tecnica che metta al riparo da eventuali ricorsi di chi è contrario allo . E la soluzione per ridurre le cubature e rinunciare a questo punto al prolungamento delle metro B, va trovata entro Febbraio. La Roma è fiduciosa, ma ora spetta al Campidoglio trovare il modo per concludere l’iter. Ottimismo e cautela. La Roma e il Movimento 5 Stelle sullo stadio hanno avuto la capacità di dialogare e trovare un’intesa. La Raggi ha sconfessato il suo assessore all’urbanistica che non vorrebbe proprio le torri. Ora si attende solo l’ultima mossa del Comune, quella decisiva.

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