La penna degli Altri 03/11/2016 12:29

Tre punti per chiudere il conto

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IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Non è il classico weekend lungo, da vivere esclusivamente come turisti, anche se Vienna, chic e romantica, sembra fatta apposta per rilassarsi. Ma qui ogni distrazione passa in secondo piano, perché si può mettere al sicuro la promozione ai sedicesimi di Euroleague (mancando, però, altre 2 gare non sarebbe certificata). L'ultimo flop esterno, domenica a Empoli, deve servire da esempio: qualsiasi sfida, anche la più scontata, si complica quando meno te l'aspetti. O meglio, quando c'è di mezzo la Roma, capace di imprese come quella al San Paolo contro il e di sbandate contro formazioni, italiane e straniere, tecnicamente mediocri. La pioggia e, in serata, anche il freddo (previsti 0 gradi all'ora del match: inizio alle 19) complicano ulteriormente il 3° viaggio in 9 giorni. Ancora di più perché questo e' all'estero: dalla stagione 2011/12 i giallorossi, nelle trasferte continentali, raccolgono poco o niente. Solo 1 successo, il 26 febbraio del 2015 a Rotterdam contro il Feyenoord nel ritorno dei sedicesimi di Europa League, nelle 12 gare giocate fuori casa con la proprietà Usa. Che di vittorie in campo internazionale, compresi i match all'Olimpico, ne ha comunque contate appena 4 in 25 partite. L'Austria Vienna, capace di rimontare 2 gol in 2 minuti all'andata e di conquistare il prezioso pari all'Olimpico, è al 104° posto del ranking Uefa (la Roma al 42°). Non c'è, dunque, da spaventarsi davanti alla squadra di Fink. Che si accontenterebbe, come ha chiarito alla vigilia lo stesso allenatore, nuovamente di 1 punto. Il messaggio deve dar forza al piano di (oggi partita n.50 in Europa con la Roma) che è partito dalla capitale con gli uomini contati: 16 giocatori della prima squadra, più 2 Primavera in arrivo dall'Irlanda. Se l'avversario, pur di restare in corsa nel gruppo E, punta al pari, vuol dire che si sente inferiore, riconoscendo quale sia il gap tra i due club.

STEP PER IL DOMANI E', quindi, la notte ideale per prendere i 3 punti che avvicinerebbero la Roma alla qualificazione e soprattutto blinderebbero il 1° posto utile per non fare brutti incontri nei sedicesimi. Chiudere in testa è fondamentale: si evitano le 11 migliori dell'Europa League (le prime dei 12 gruppi non si possono sfidare tra loro) e le 4 big (le più in alto nel ranking) che cadranno nel torneo di consolazione dalla . Vale, insomma, la pena portarsi avanti con il lavoro all'Happel Stadion (ex Prater) e staccare in classifica l'Austria Vienna, stessi punti (5) dei giallorossi che sono in testa grazie alla miglior differenza reti. , dovendo pensare anche alla partita di domenica sera contro il , è chiamato a pesare la condizione psicofisica dei singoli prima di decidere su chi puntare. Perché, anche se non ha alcuna intenzione di snobbare la competizione continentale, la priorità sua e della proprietà resta la serie A. Il 2° posto in campionato, posizione che garantisce l'accesso diretto alla prossima , va difeso e blindato, approfittando del calendario favorevole (2 partite all'Olimpico contro il e il e in mezzo la trasferta sul campo dell'Atalanta) fino al derby del 4 dicembre. guiderà da centrale la difesa a 3 (Fazio non sta bene). Dietro in emergenza, davanti invece in abbondanza. Il miglior attacco in Italia, 26 gol, è anche il 2° in Europa League come percentuale realizzativa (27 per cento), inferiore solo a quella dello Zenit. Ed è qui al completo, a parte , per la rotazione in corsa.