La penna degli Altri 19/11/2016 15:19
La Soprintendenza silura il nuovo stadio
Le riserve espresse dalla Soprintendenza sullo stadio della Roma a Tor di Valle erano già emerse nel 2014. Nel parere trasmesso lo scorso 5 ottobre, però, si rileva ancora scarsa chiarezza sulle «procedure attivate». Non solo. Gli esperti del San Michele sottolineano che Via e Vas (valutazione di impatto ambientale e valutazione ambientale strategica) «non sono accompagnate da alcuna istruttoria dell’ente proponente e di quello competente».
Tra le maggiori criticità, i responsabili della tutela segnalano l’impatto delle tre torri firmate dall’archistar Daniel Libeskind sui coni prospettici. Tradotto: «Edifici di notevole altezza (200 metri, ndr) che negli elaborati non sono stati neppure raffigurati in elevato, ma solo indicati nel piano volumetrico».
Tutta l’area — situata in un’ansa del Tevere con ampi spazi aperti non edificati — si caratterizza per «presenze archeologiche diffuse» che coprono un arco cronologico compreso tra l’età del bronzo e il periodo imperiale. Dagli uffici del San Michele, anche in questo caso, si sarebbero aspettati «saggi preventivi e studi più approfonditi». C’è poi un altro aspetto: è la prima volta dall’entrata in vigore del decreto Madia (il 127 del 2016) che la nuova Conferenza dei servizi simultanea si applica a un’istruttoria di così ampio respiro, in variante urbanistica e paesaggistica, da concludere entro marzo.
(corsera)