La penna degli Altri 15/10/2016 14:37
Sarri alza la voce: «Io non mi arrendo mai»
IL MESSAGGERO (P. TINA) - Juve di un altro pianeta? Maurizio Sarri non lo ha mai nascosto, ma allontana le strumentalizzazioni. Il concetto espresso da lui e De Laurentiis, alla vigilia del match con la Roma, è molto semplice: il Napoli vuole provarci in ottica scudetto con grande determinazione. L'allenatore poi puntualizza un concetto importante: «Non capisco perché le parole dette dopo il ko con l'Atalanta siano state interpretate così. Ho detto la mia sull'argomento alla stessa maniera altre cinque volte. Chi passa dalla seconda categoria alla Champions League, non si arrende mai». Neppure se a complicare i piani del Napoli si è messo l'infortunio di Milik: «Non ho detto nulla di diverso a Gabbiadini. Si è fatto male Milik, ma abbiamo Manolo e puntiamo su di lui. Ci inventeremo qualcosa per dargli un'alternativa, visto che non può giocare ogni tre giorni. Per una settimana o due, però, potrà farlo». Contro i giallorossi, insomma, ci sarà l'ex sampdoriano al centro dell'attacco, affiancato da Callejon e Insigne, favorito su Mertens.
FRASI AL MIELE Altre novità: Allan in mediana e Maksimovic in difesa (Albiol non è stato convocato): «Non sarà una partita facile, la Roma ha un potenziale di grande livello, con un allenatore fortissimo. Spero che la squadra stia bene. Dobbiamo imparare a gestire meglio le gare, crescere in mentalità - avverte Sarri - Questo aspetto ancora ci manca». Quindi parole al miele per l'amico Spalletti: «E' fenomenale, dice che giochiamo il calcio migliore, ma io dico che la Roma ha le migliori ripartenze». Napoli compatto, dunque. Lo ribadisce pure De Laurentiis: «Il post Genoa? Sarri ha risposto a delle domande che gli sono state poste, io da parte mia non sono intervenuto perché sugli arbitri non dico nulla. Potevo cascarci due anni fa, ora aspetto la moviola in campo. Non c'è nessuna divergenza tra noi». Il presidente, che su richiesta dello stesso Sarri sarà in tribuna al San Paolo, torna poi sull'argomento Higuain: «L'ho voluto io assieme all'ad Chiavelli, neppure Bigon sapeva nulla. Benitez mi aveva chiesto di prendere Damiao, io invece ho scelto Gonzalo. Nel 2015 gli ho offerto molto di più rispetto allo stipendio attuale con la Juve. Facemmo un incontro a Venezia con il papà e il fratello, eravamo quasi d'accordo. Ma a febbraio venne Nicolas e disse che voleva andar via perché non c'erano giocatori importanti. Andiamo avanti così. La nostra rosa è più forte dello scorso campionato».