La penna degli Altri 05/10/2016 13:17

Roma, alta sartoria Spalletti

spalletti

trequartista è l’ultimo esperimento (riuscito) di , uno che fa parte di questa categoria qui, entra di diritto tra quelli che modellano le proprie convinzioni sulle esigenze, sulle caratteristiche, sui momenti.

Non conta il modulo, contano i principi: l’ha sempre urlato e poi l’ha messo in pratica. Con la Roma ha cambiato almeno cinque schieramenti. Ha sperimentato la difesa a tre, l’ha abbandonato sposando il trequartista, poi il finto centravanti, il centravanti in carne e ossa, quel vecchio adagio del . Ti giro e ti rigiro la Roma, perché dall’esperienza in Russia è tornato cambiato, aggiornato, per meglio dire arricchito.

ha fatto il centrale, il in una difesa a quattro, persino l’esterno a destra avanzato in un 3-4-2-1. Esattamente come dalla parte opposta ci ha provato . Il nel frattempo è tornato a giocare alto, basta coperture a tutto campo, quelle a sinistra le può garantire meglio un terzino come Bruno Peres, di natura destro ma spesso adattato dall’altra parte. Contro l', tra un gol di e una capocciata di , si sono visti anche gli strappi di . Incursore, proprio alle spalle del bosniaco. Una casellina in genere occupata da . Già, proprio lui, il simbolo più autentico del trasformismo. Preso dal mezzo al campo e portato alto nel 4-2-4. Chi invece la porta la deve vedere e annusare è Momo . Anche su di lui ha lavorato su, avvicinandolo alla «zona rossa», l’area di rigore, fino a farlo scivolare a volte a fare la punta centrale.

(gasport)