La penna degli Altri 12/10/2016 13:34
La Roma e i 4 giorni di Perotti (con) Diego
Quel numero dieci ce l’ha dappertutto, tatuato sul corpo e nell’anima. Non sulla maglia della Roma però, s’è dovuto accontentare di un 8 ma solo perché lì ce n’è uno che già la indossa con amore. Ecco, forse Luciano Spalletti una DeLorean potrebbe regalarla anche a Perotti che stasera, allo stadio Olimpico, incontrerà Maradona, gli stringerà la mano e magari lo ringrazierà per un nome di battesimo che vale una promessa mantenuta.
Correva l'anno 1981. Hugo Perotti, El Mono, papà del Diego oggi romanista, è un attaccante che al Boca Juniors si trova come compagno di squadra un ragazzo che sarebbe poi diventato il giocatore più forte della storia del calcio, Diego Armando Maradona. I due stringono un forte legame e condividono tante vittorie insieme. «Il giorno che diventerò padre, mio figlio si chiamerà Diego», è la promessa fatta da Hugo a Maradona. Poi andò proprio cosi, sette anni più tardi, Hugo diventa papà e all'anagrafe il figlio lo chiamerà Diego. El monito ha cominciato al Boca pure lui, poi l’arrivo al Siviglia, lì dove l’altro Diego chiuse la sua storia europea. Il ragazzo tiene molto di più al suo nome che al soprannome: se volete farlo arrabbiare, chiamatelo El monito – la scimmietta – e ci riuscirete.
Oggi papà Hugo è ancora una persona molto influente nella vita e nella carriera calcistica del figlio. Chissà se avranno parlato pure della Roma di oggi. Sicuro un accenno glielo farà Maradona stasera. Perché all’Olimpico, Perotti sarà in panchina, ma sabato al San Paolo, nello stadio dove Maradona lo trovi dipinto e immaginato ovunque ancora oggi sarà in campo a guidare la squadra. E quando il tecnico giallorosso Spalletti dice, riferendosi alla Juve e alla corsa scudetto, «dobbiamo cambiare marcia, poi ci saranno gli scontri diretti per mostrare le proprie qualità», forse un pensiero lo rivolge pure al suo dieci, quello argentino.
(gasport)